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Elezioni presidenziali in Moldova: l'europeista Maïa Sandu viene rieletta per un secondo mandato

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Dopo lo spoglio delle schede avvenuto la sera di questa domenica, 3 novembre 2024, la presidente uscente Maïa Sandu viene rieletta con il 51,6% dei voti per un secondo mandato quadriennale. Un'elezione che si svolge in un contesto di numerose ingerenze e ingerenze russe.

Emmanuel Macron lo ha accolto personalmente sul social network X. La presidente uscente filoeuropea della Moldavia, Maïa Sandu, è passata di poco in testa al secondo turno delle elezioni presidenziali, secondo i risultati pubblicati domenica sera dalla Commissione elettorale dopo lo spoglio del 95% dei voti. Il candidato 52enne ha ottenuto il 51,6% dei voti, contro il 48,3% di Alexandr Stoianoglo, 57enne ex procuratore sostenuto dai socialisti filo-russi, secondo i nostri colleghi di Mondo. Secondo il suo rivale A.Stoianoglo lo è “l'uomo di Mosca”un cavallo di Troia attraverso il quale altri vogliono governare il Paese”.

Maïa Mandu è la prima donna a occupare le più alte cariche nel 2020 in questa ex repubblica sovietica situata tra la NATO e la sfera di influenza russa. Questa economista 52enne ha voltato le spalle a Vladimir Putin dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Vorrei congratularmi con Maïa Sandu per la sua rielezione a capo della Moldova. La democrazia ha trionfato su ogni interferenza e manovra. La Francia continuerà ad affiancare la Moldavia nel suo percorso europeo.

— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron)

Una vittoria segnata da una mobilitazione record

Trattandosi di un'elezione importante e decisiva per il futuro del Paese, non meno di 300.000 moldavi provenienti dall'estero si sono presentati ai seggi elettorali delle ambasciate e dei consolati, “un record storico” secondo la Commissione elettorale centrale della Moldavia, che conta un totale di 3,3 milioni di elettori iscritti nelle liste elettorali. Una vittoria segnata anche dalla forte mobilitazione di un elettorato piuttosto giovane, urbano e istruito.

Tuttavia, queste elezioni si sono svolte non senza molteplici interferenze russe. In effetti, la polizia ha affermato che stava indagando sulla presunta istituzione da parte della Russia “trasporto organizzato” alla Bielorussia, all'Azerbaigian e alla Turchia per consentire agli elettori residenti sul loro territorio di votare nei consolati o nelle ambasciate moldave di questi paesi. Secondo la stessa fonte, attacchi informatici e false minacce di bombe hanno preso di mira anche le operazioni di voto all’estero.


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