A Sedavi, uno dei villaggi più colpiti dalle drammatiche alluvioni, i rottami delle auto bloccano tutto.
A Sedavi, uno dei villaggi più colpiti da queste alluvioni, le auto distrutte regalano una visione apocalittica, rendendo estremamente difficile anche il lavoro dei soccorritori.
Tanto che la località è soprannominata “il cimitero dei veicoli”. Alcune strade sono completamente inaccessibili, perché decine e decine di veicoli sono ammassati. Per poter accedere alle proprie case, i residenti devono scavalcarle.
Nel quartiere oggi sono presenti membri della Guardia Civil e squadre di soccorso, che però hanno difficoltà a fornire aiuto ai residenti. Osservano i veicoli uno per uno per verificare se all’interno ci sono nuove potenziali vittime.
Il governo spagnolo, infatti, ha annunciato ieri che ci sono ancora decine e “decine di persone” ricercate. Il bilancio dovrebbe quindi aumentare ulteriormente nelle prossime ore.
Le vittime di Sedavi sono ancora senza elettricità, alcune senza acqua corrente. Alcuni, anche tre giorni dopo le inondazioni, aspettano ancora con impazienza gli aiuti.
Altri 500 soldati furono inviati sul posto
Il ministro della Difesa spagnolo, Margarita Robles, ha annunciato questo venerdì l’arrivo di 500 soldati aggiuntivi nel sud-est della Spagna, per rafforzare i 1.200 già presenti, per partecipare alle operazioni di aiuto alle vittime delle inondazioni.
In un’intervista alla televisione nazionale TVE, Robles ha anche assicurato che il governo centrale invierà ulteriori rinforzi militari se necessario. “Invieremo i 120.000 (membri) dell’esercito se necessario”ha detto.
I rinforzi arrivati venerdì portano a 1.700 il numero dei soldati schierati nella regione di Valencia, devastata martedì sera e nella notte tra martedì e mercoledì da terribili inondazioni che hanno causato la morte di 155 persone. Altre tre persone sono morte nelle zone limitrofe e decine sono i dispersi.
L’invio di questi 500 soldati aggiuntivi è stato annunciato giovedì sera dal governo centrale e fa seguito ad una richiesta pressante del presidente della regione di Valencia, Carlos Mazón, il cui governo sta lottando per far fronte ad una situazione drammatica.
Interrogata sui compiti di questi soldati, la signora Robles ha risposto che si tratta di aiutare “raccogliere l’acqua” et “consentire il trasporto per la distribuzione degli aiuti”. Questi soldati appartengono all’Unità Militare di Emergenza (UME), che interviene durante i disastri naturali.
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