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Escluso dal gruppo LFI per “atti gravi di natura sessuale” Hugo Prévost annuncia le sue dimissioni

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Il deputato dell’Isère Hugo Prevost è stato escluso martedì dal gruppo La France insoumise dell’Assemblea nazionale per “atti gravi di natura sessuale che potrebbero costituire reati penali”. Mercoledì sera ha annunciato le dimissioni dal suo mandato.

Un seggio vuoto nell’Assemblea nazionale. Martedì, attraverso un comunicato stampa, il gruppo La France insoumise ha annunciato l’esclusione del deputato dell’Isère per “atti gravi di natura sessuale che potrebbero costituire reati penali”.

Hugo Prevost, divenuto “deputato non iscritto” poiché non apparteneva a nessun gruppo parlamentare, ha annunciato mercoledì le sue dimissioni in un comunicato stampa condiviso su X.

“Capisco la gravità delle accuse mosse contro di me. Mi sono difeso. Non risponderò pubblicamente. (…) Prendendo atto della decisione del gruppo La France insoumise – Nouveau Front Populaire, annuncio oggi le dimissioni del mio mandato”, ha scritto.

Entro i prossimi tre mesi dovranno svolgersi delle elezioni suppletive nella prima circoscrizione elettorale dell’Isère, come previsto dall’articolo LO 178 del Codice elettorale.

Chiede le dimissioni

Gli ecologisti e il PS dell’Isère, così come il suo vice, avevano chiesto mercoledì le sue dimissioni.

La sua vice, Salomé Robin, ha dichiarato in un comunicato di essere “sconvolta e disgustata da queste rivelazioni”, esprimendo il suo “sostegno alle vittime”. “Non avendo assolutamente nulla a che fare con Hugo Prevost, vi informo che lascio il mio ruolo di deputato sostituto”, ha aggiunto.

La rappresentanza locale degli ecologisti aveva parlato di “shock” e indicato “di non poter accettare di essere rappresentato da un eletto accusato di atti così gravi”, e aveva chiesto le sue “dimissioni dall’Assemblea nazionale”.

Secondo Mediapart, almeno quattro persone accusano la giovane parlamentare di violenza sessista e sessuale, tra cui, per una donna, contatti sessuali e non consensuali, e per le altre tre, “pressioni costanti”, “molestie morali e sessuali” e commenti .sessisti al lavoro dal 2020 al 2024.

Mercoledì la procura di Grenoble ha comunicato di non aver ricevuto “nessuna traccia di denuncia” nei confronti del deputato.

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