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Ed ecco di nuovo la tassa di 50 franchi per le emergenze

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Il comunicato stampa della Commissione Previdenza Sociale e Sanità Pubblica (CSSS) del Consiglio Nazionale si intitola così: “Ridurre il sovraccarico delle emergenze ospedaliere attraverso un aumento mirato della compartecipazione ai costi”. In un linguaggio più semplice, la commissione vuole introdurre la famosa tassa sciocchezza di 50 franchi per i pazienti che si recano spontaneamente al pronto soccorso «senza richiesta scritta di un medico, di un centro di telemedicina o di un farmacista».

In Parlamento questa famosa tassa per i casi lievi ha già fatto circolare parecchio inchiostro. Fa seguito a un’iniziativa parlamentare di Thomas Weibel (VL/ZH) già nel 2017. Accettata, rifiutata dagli Stati, minacciata di classificazione, poi prorogata fino al 2026, questa tassa è ora sottoposta a consultazione formale fino al prossimo gennaio.

La sua prima formulazione era semplice: «Le leggi vengono adattate in modo che i pazienti che si recano al pronto soccorso di un ospedale debbano pagare una tassa sul posto, ad esempio 50 franchi. Questa tassa non verrebbe addebitata sulla franchigia o sulla partecipazione ai costi. Si aggiungerebbe quindi alla franchigia e al contributo ai costi del 10% (fino a 700 franchi all’anno).

Questa proposta ritorna dopo che la popolazione svizzera ha rifiutato in giugno le due iniziative volte a limitare i premi e le spese sanitarie. La Commissione ritiene che questa tassa dovrebbe rallentare “il ricorso alle emergenze ospedaliere, che sono regolarmente in aumento, portando ad un aumento del carico di lavoro per il personale medico e infermieristico e ad un aumento dei tempi di attesa”.

La tassa deve “essere in grado di deviare i casi lievi dalle emergenze e indirizzarli verso cure più adeguate ed economiche”. Si prega di notare, tuttavia, che questa tassa, secondo il progetto della commissione, “non riguarderebbe le donne incinte e i bambini”.

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