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un anno di aggressione israeliana “commemorato”

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La capitale marocchina ha visto questa domenica una vasta mobilitazione cittadina a sostegno del popolo palestinese che vive da un anno al ritmo degli attacchi mortali quotidiani perpetrati da Israele nella Striscia di Gaza. Migliaia di marocchini si sono riuniti a Rabat per commemorare l’alluvione di Al-Aqsa e celebrare il triste primo anniversario dell’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, alla presenza di numerosi sindacati e attori politici. I manifestanti hanno anche espresso indignazione per i recenti attacchi contro il Libano e per l’assassinio di diversi leader palestinesi.

Questa marcia, organizzata da organizzazioni civili a sostegno della causa palestinese, ha riunito partecipanti di ogni estrazione politica, con la mobilitazione di diversi partiti che rappresentano diverse ideologie politiche. La manifestazione mirava a denunciare ciò che i manifestanti considerano la continuazione dei “crimini sionisti” e il palese silenzio della comunità internazionale, oltre a criticare la normalizzazione delle relazioni da parte di alcuni regimi arabi.

Nabil Benabdellah, segretario generale del Partito del Progresso e del Socialismo (PPS), una delle personalità politiche che hanno partecipato alla marcia, ha spiegato a Hespress FR le ragioni della sua presenza questa domenica alla manifestazione.

Oggi siamo qui riuniti in questa immensa folla popolare, uniti dallo stesso cuore, dalla stessa voce, per esprimere la nostra indignazione per l’inaccettabile aggressione sionista che colpisce il popolo palestinese. Questa aggressione, che dura da più di un anno, ha causato migliaia di morti e ferito centinaia di migliaia di persone. Le case furono distrutte, gli ospedali, le scuole e gli edifici pubblici furono ridotti in macerie“, ha detto.

©Mounir Mehimdate

È tempo che il mondo apra gli occhi sulla natura profondamente aggressiva e fascista del regime sionista. Questo regime non esita ad estendere la sua aggressione non solo alle città palestinesi, ma anche ad altre regioni, compreso il Libano.

L’attivista e difensore dei diritti umani, Benabdellah, a nome del PPS, esprime il suo rifiuto categorico di questa violenza, “questa aggressione avviene nel silenzio complice della comunità internazionale e di alcuni paesi occidentali. Dobbiamo unirci per dire no a questa ingiustizia”.

©Mounir Mehimdate

Il popolo marocchino, forte dei suoi valori di solidarietà e giustizia, continua ad essere presente nel sostegno alla causa palestinese e alla resistenza libanese. “Non siamo soli in questa lotta; facciamo parte di un movimento globale che chiede pace, dignità e giustizia per tutte le persone oppresse. Oggi riaffermiamo il nostro impegno a difendere i diritti del popolo palestinese”, conclude, auspicando un urgente ritorno alla pace.

Le voci dei manifestanti risuonavano di potenti slogan che condannavano l’aggressione israeliana e i crimini di sterminio. Si sono verificati anche atti simbolici, con alcuni manifestanti che hanno bruciato la bandiera israeliana. Una forte manifestazione di rifiuto della politica israeliana.

Hanno inoltre denunciato il sostegno che gli Stati Uniti e le potenze occidentali forniscono allo Stato di Israele, permettendogli di uccidere impunemente migliaia di persone innocenti, mentre invocano la resistenza armata in Palestina e Libano.

©Mounir Mehimdate

La presenza di personaggi politici influenti ha segnato questo evento. Oltre a Nabil Benabdallah, segretario generale del Partito del Progresso e del Socialismo, era presente anche Idriss El Azami, presidente del consiglio nazionale del Partito della Giustizia e dello Sviluppo. Inoltre, hanno preso parte a questa marcia anche personalità famose come Houssein Zayani, presidente dell’Ordine degli avvocati marocchini.

Questo evento dimostra una forte mobilitazione popolare e un incrollabile sostegno alla causa palestinese, rafforzando così il messaggio di unità e solidarietà all’interno della società marocchina. La protesta di oggi ha ribadito l’importanza della resistenza di fronte all’ingiustizia e all’oppressione, evidenziando al contempo le sfide che devono affrontare i popoli della Palestina e del Libano.

©Mounir Mehimdate

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