Nessun divieto di Burkini nelle piscine pubbliche

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A Ginevra, un fondo di assicurazione pubblica collegata a una rete di assistenza integrata pubblica-privata risparmierebbe il 15% per le famiglie. REDENTI PUBBLICO MERCOLEDI, il gruppo di esperti non quantifica tuttavia gli importi da investire.

Chiamato “Béluga”, il progetto per creare un fondo di assicurazione sanitaria cantone pubblica mira a offrire un bonus di malattie più basso del 20% per l’assicurato, garantendo al contempo l’accesso alle cure, hanno affermato i media il consulente di Pierre Maudet, responsabile della salute. Fa parte del programma legislativo esecutivo.

“Non vi è dubbio su un’economia del 15%, se la rete di assistenza integrata funziona bene”, ha affermato il presidente del gruppo di esperti, l’ex consulente dello stato David Hiler. Questa rete includerà i medici ma anche gli ospedali universitari di Ginevra e l’istituzione di supporto domestico. Al fine di evitare atti non necessari e costosi, il coordinamento dovrà fare affidamento su un efficiente sistema di informazioni.

Massa critica

Tra le altre raccomandazioni del gruppo di esperti sembrano misure di risparmio note: prescrivere farmaci generici, promuovere la prevenzione e la salute, mantenere i pazienti a casa. Inoltre, uno specialista dell’assicurazione deve essere incaricato di specificare il possibile tasso di risparmio, il capitale di partenza per finanziare la rete e l’importo delle riserve di cassa.

Anche il numero di professionisti assicurati e medici necessari per la fattibilità del sistema deve essere oggetto di ulteriori studi. Tutti questi elementi potrebbero portare alla presentazione di un progetto la prossima estate. Secondo David Hiler, i maggiori finanziamenti riguardano l’attuazione della rete di assistenza integrata pubblica-privata.

“Volontà politica”

Il resto del progetto del fondo di assicurazione pubblica dipenderà dall’Ufficio federale della sanità pubblica. “Spingiamo le disposizioni legali nella loro elasticità”, ha osservato Maudet, ammettendo che “sarà complicato”. “Al momento non c’è molto altro sul tavolo. Proviamo! ” ha detto.

Vestindo un parallelo con il papiro, l’operazione di regolarizzazione dei migranti privi di documenti che ha lanciato a Ginevra, il magistrato conta “su una volontà politica a capo del dipartimento federale degli interni”, con cui “il contatto è stato preso”. In caso di FOI verde dell’OFSP, il Canton intende condurre un’esperienza pilota tra il 2026 e il 2030.

Ma in caso di rifiuto della Confederazione per quanto riguarda la creazione di un fondo cantone pubblico, Ginevra dovrebbe comunque creare una rete integrata pubblica-privata, stima David Hiler. Un’opinione condivisa da Pierre Maudet, che pensa che il Canton possa quindi “lanciare una richiesta pubblica per le offerte di usare le competenze esistenti”.

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