Di fronte all’escalation jihadista, i tre Paesi del Sahel membri dell’Alleanza degli Stati del Sahel (AES) annunciano l’imminente costituzione di una “forza unificata” di 5.000 uomini. Questo esercito comune è dotato di risorse aeree, terrestri e di intelligence.
Niger, Burkina Faso e Mali, tre paesi del Sahel guidati da regimi militari dopo i colpi di stato tra il 2020 e il 2023, stanno raggiungendo una nuova pietra miliare nella loro cooperazione in materia di sicurezza. Questi stati, uniti nell’Alleanza degli Stati del Sahel (AES), hanno deciso di creare un esercito comune per combattere la minaccia jihadista, ha annunciato martedì 21 gennaio il ministro della Difesa nigeriano, generale Salifou Mody.
Secondo il generale, questa forza sarà composta da 5.000 soldati, supportata da mezzi aerei, terrestri e di intelligence, e dotata di un avanzato sistema di coordinamento. “In questo spazio comune, le nostre forze potranno ora intervenire insieme”, ha detto in un’intervista alla televisione pubblica nigerina, precisando che è “questione di settimane” prima che questa forza non diventi operativa.
Una risposta a una minaccia comune
Questi tre Paesi condividono una vasta area senza sbocco sul mare di 2,8 milioni di chilometri quadrati, soggetta da un decennio ad attacchi ricorrenti da parte di gruppi armati legati ad Al-Qaeda o allo Stato Islamico. La zona dei “tre confini”, in particolare, resta un epicentro di violenza.
Il generale Mody ha insistito sulla necessità di unire gli sforzi per affrontare le sfide comuni alla sicurezza: “Siamo nello stesso spazio, affrontiamo gli stessi tipi di minacce. Questa forza unificata è una risposta nuova e rassicurante per le nostre popolazioni. »
Un allontanamento efficace dall’ECOWAS
Accanto a questa iniziativa, i tre membri dell’AES hanno ribadito la loro rottura con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), che considerano inefficace e parziale. Il loro ritiro, annunciato un anno fa, entrerà in vigore il 29 gennaio 2025, secondo le disposizioni dell’organizzazione.
I tre paesi accusano l’ECOWAS di essere influenzato dalla Francia, ex potenza coloniale, e hanno scelto di favorire nuove partnership strategiche, in particolare con la Russia, per soddisfare le loro esigenze di sicurezza.