Freddo e grigio nella maggior parte delle capitali dell’Europa occidentale, sole caldo e radioso a Rabat. Lunedì 20 gennaio Donald Trump prende ufficialmente le redini del potere negli Stati Uniti e, in Marocco, il tempo è bello. La stampa marocchina e i commentatori delle relazioni bilaterali non si tirano indietro di fronte al loro piacere. Mentre torna alla Casa Bianca, il 47e Il presidente americano gode di una simpatia illimitata nel regno, dove il suo colpo di stato diplomatico del 10 dicembre 2020 è rimasto nella mente di tutti.
“Oggi ho firmato un proclama che riconosce la sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale”ha annunciato sul social network Un colpo di Trafalgar per i separatisti del Fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria.
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Ma la decisione di Donald Trump è arrivata negli ultimi giorni del suo primo mandato. Senza rinnegarlo, l’amministrazione Joe Biden si è astenuta dall’aggiungere il tocco finale: l’istituzione di un consolato americano nel Sahara occidentale. Non è stata inaugurata, ma in Marocco tutti vogliono credere che Donald Trump lavorerà per farla aprire. L’atto, se venisse confermato, avrebbe un alto valore simbolico, mentre Rabat fa dell’eventuale rappresentanza straniera nel Sahara Occidentale il segno di un passo avanti verso la risoluzione, a suo favore, della disputa sahrawi.
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