Citato dall’ispettore del Tesoro Tabaski Ngom in un caso di frode di 700 milioni di franchi CFA, il deputato Moustapha Diop potrebbe subire la stessa sorte del suo collega Farba Ngom? Elementi di risposta.
Al centro dello scandalo finanziario che coinvolge Tabaski Ngom, ispettore del Tesoro, e Mor Guèye, amministratore delegato di Sen Setal e Webcom Sen, galleggia il nome di Moustapha Diop. All’origine della copertura mediatica del caso gestito dal pool giudiziario finanziario, una denuncia di Tabaski Ngom contro il sindaco di Louga e presidente della coalizione Farlu, per frode di 700 milioni di franchi CFA, per le esigenze di finanziamento della sua campagna elettorale durante le ultime elezioni legislative.
Il contabile del Ministero del Tesoro, che certamente aveva intuito l’imminenza del suo arresto, volle dare la colpa di tutto a Moustapha Diop. Un’uscita che, secondo L’Observateur, ha avuto l’effetto opposto poiché ha accelerato il suo arresto. Già nel mirino della Procura finanziaria, a seguito di una denuncia della Commissione di regolamentazione del settore energetico (CRSE) per un’appropriazione indebita di quasi 700 milioni di franchi CFA, l’ispettore del Tesoro ha cercato di prendere l’iniziativa per evitare azioni legali.
Arrestata dalla Divisione di investigazione criminale (DIC) l’altro ieri, giovedì, è stata sottoposta a un lungo interrogatorio su istruzione del pubblico ministero della Procura finanziaria, El Hadji Alioune Abdoulaye Sylla, prima di essere posta in custodia di polizia. Secondo L’Observateur, è molto probabile che venga accusata e posta agli arresti per riciclaggio di denaro e frode ai danni pubblici.
Arrestato dalla Brigata di Ricerca Saly Portudal, Mor Guèye, collaboratore di Tabaski Ngom, ha citato in questa vicenda anche Moustapha Diop. Secondo lui, Tabaski Ngom, lungi dall’essere la vittima che afferma di essere, gli avrebbe dato degli assegni affinché potesse depositarli, non sui conti della CRSE, ma su quelli delle sue stesse società, Sen Setal e Webcom Sen L’Observateur riferisce che, spingendo oltre la sua tesi, Mor Guèye afferma che l’importo totale degli assegni ammontava a 681 milioni di franchi CFA, una parte dei quali (243 milioni) sarebbero stati destinati al vicesindaco Moustapha Diop per il finanziamento della sua campagna elettorale durante le elezioni legislative del 2024.
Moustapha Diop sembra essere un elemento chiave in questo esplosivo scandalo finanziario. Con l’ordine del pubblico ministero di ascoltare tutte le persone legate a questo caso, L’Observateur stima che il sindaco di Louga potrebbe essere convocato molto presto. Tuttavia, a differenza di Tabaski Ngom e Mor Guèye, Moustapha Diop è un deputato e gode quindi dell’immunità parlamentare. La sua convocazione richiederebbe una procedura preliminare, vale a dire la revoca dell’immunità, affinché possa fornire la sua parte di verità in questo scandalo finanziario.
Immunità parlamentare in questione
Avrà la stessa sorte del deputato Mouhamadou Ngom detto Farba, la cui immunità parlamentare è già stata revocata su richiesta dei tribunali? Théodore Monteil, ex deputato molto esperto delle questioni parlamentari, ha ricordato su L’Observateur le disposizioni della legge: “Nessun deputato può essere ascoltato senza l’autorizzazione dell’Assemblea. Sia come testimonianza che come semplice informazione. Il pubblico ministero non può rivolgersi direttamente a un deputato senza passare attraverso l’autorità dell’Assemblea nazionale. »
Ma precisa: “Il deputato (Moustapha Diop) può rinunciare alla sua inviolabilità. L’immunità ha due parti: non può rinunciare alla sua irresponsabilità, ma può rinunciare alla sua inviolabilità e rispondere lui stesso al pubblico ministero. » Secondo L’Observateur, in questo caso, il procuratore generale della Corte d’appello può chiedere la revoca dell’immunità parlamentare del deputato, e il ministro trasmette la sua lettera all’Assemblea nazionale.
L’Assemblea ha bisogno di prove sufficienti, o semplicemente di accuse mosse da Tabaski Ngom, per revocare l’immunità parlamentare a Moustapha Diop? Théodore Monteil ricorda che: “L’Assemblea non ha bisogno di elementi sufficienti o insufficienti. Considera solo tre cose: sincerità, lealtà e serietà della richiesta. L’Assemblea non decide mai sulla sostanza, ma solo sulla forma. »
Questo ragionamento, nota L’Observateur, concorda perfettamente con quello di Alioune Souaré, ex deputato specializzato in questioni parlamentari. Quest’ultimo sottolinea che: “I deputati godono dell’immunità parlamentare. Nessun deputato potrà, durante la durata della sessione, essere arrestato o ricercato in materia penale o correzionale. » Alioune Souaré ricorda inoltre che gli atti, anche commessi al di fuori dell’esercizio delle funzioni parlamentari, non possono esonerare un deputato dall’immunità. Tuttavia, è possibile che il deputato rinunci a questa tutela: “I reati che non hanno nulla a che vedere con il suo lavoro di supplente nell’esercizio della sua funzione possono essere giudicati se rinunciano ad essa. »
Secondo L’Observateur, Moustapha Diop potrebbe chiedere la revoca della sua immunità parlamentare prima di ogni convocazione, ma restano necessarie riforme profonde su questo tema, a causa del vuoto giuridico che persiste.