Recentemente i ricercatori di un’università australiana hanno iniziato ad applicare una tecnica particolare: quella del maschio tossico. L’obiettivo? Lotta contro le specie di zanzare che portano malattie negli esseri umani modificando geneticamente lo sperma maschile.
Diversi metodi per combattere le zanzare
In un contesto di riscaldamento globale che favorisce la proliferazione delle zanzare, molti ricercatori stanno cercando di intensificare la lotta. Nel 2019, ad esempio, i ricercatori americani hanno creato un farmaco soppressore dell’appetito in grado di generare un senso di sazietà nella zanzara e quindi fermare la sua sete di sangue. Nel 2023, una società privata con sede in Giappone ha affermato di aver sviluppato un rivoluzionario tensioattivo spray compromettere le naturali proprietà di resistenza all’acqua zanzare.
Tuttavia, i metodi più diffusi sono le tecniche degli insetti sterili (SIT) e le tecniche degli insetti portatori di geni letali (RIDL). Si tratta di rilascio di massa di zanzare maschi geneticamente modificate per farli accoppiare in natura con le femmine. Una volta fecondati, questi ultimi non possono produrre prole oppure i loro figli sono solo maschi.
Agire senza aspettare le prossime generazioni
Come indicato in una pubblicazione del 7 gennaio 2025 sulla rivista Nature Communications, i bioscienziati della Macquarie University di Sydney (Australia) hanno esplorato un’altra strada. Infatti qui stiamo parlando di a tecnica maschile tossica (TMT). L’obiettivo di questa iniziativa di biocontrollo genetico è avvelenare lo sperma maschile utilizzando la manipolazione genetica per avvelenare le femmine. Si scopre che i ricercatori australiani mirano ad agire sulle prime generazioni di zanzare, cosa impossibile con i metodi SIT e RIDL. In altre parole, l’obiettivo è ridurre la popolazione di zanzare senza aspettare le generazioni successive.
Gli autori dello studio hanno effettuato i primi test della tecnica tossica maschile sulla mosca dell’aceto (Drosophila melanogaster). Secondo i risultati, TMT lo ha reso possibile ridurre dal 37 al 64% la durata della vita delle femmine accoppiate. Successivamente, gli autori hanno applicato modelli computerizzati relativi alla specie zanzara Aedes aegizi il principale vettore della Dengue e del virus Zika. TMT lo renderebbe possibile ridurre il tasso di afflusso di sangue del 40-60%un fattore chiave nella trasmissione.
Ovviamente è lecito chiedersi se queste zanzare maschi tossiche possano causare o meno problemi agli ecosistemi. I ricercatori lo hanno assicurato qualsiasi ingestione da parte di un altro animale (che include altri insetti) non potrebbe causare danni significativi. In effetti, qui stiamo parlando di una forte tossicità attraverso il contatto sessuale tra zanzare, ma molto debole per via orale per altri animali.
svizzero