Oltre alle prospettive economiche moderate per il primo trimestre del 2025, le famiglie marocchine continuano a percepire negativamente l’evoluzione della situazione economica e sociale. Una situazione che allontana la speranza di una fine della crisi a causa della pressione dell’inflazione e della situazione attuale.
Le famiglie marocchine restano pessimiste circa l’evoluzione della situazione economica, come rivela l’indagine permanente sull’economia familiare, pubblicata dall’HCP.
Questo rapporto, concentrandosi sul morale delle famiglie nel quarto trimestre del 2024, analizza la loro fiducia in termini di disoccupazione, finanze personali, prezzi e propensione al consumo. I risultati mostrano un leggero aumento dell’indice di fiducia delle famiglie (MCI), che ha raggiunto i 46,5 punti, rispetto ai 46,2 punti del trimestre precedente e ai 44,3 punti dell’anno prima.
Tuttavia, questo progresso marginale non dissipa le preoccupazioni delle famiglie: l’81% dichiara di aver subito un peggioramento del proprio tenore di vita, mentre solo il 14,2% parla di stabilità e il 4,8% di miglioramento. Resta negativo, a -76,2 punti, il saldo dei giudizi sull’evoluzione passata del tenore di vita, in lieve aumento rispetto ai -75,8 punti del trimestre precedente, ma inferiore ai -83,2 punti registrati nel terzo trimestre 2023.
Le prospettive economiche si oscurano
Il futuro non sembra molto più promettente per le famiglie. Secondo l’indagine, il 53,8% di loro prevede un peggioramento del proprio tenore di vita nei prossimi 12 mesi, contro il 38,5% che si aspetta stabilità e solo il 7,7% che spera in un miglioramento.
Il saldo dei giudizi su questo indicatore resta negativo, a -46,1 punti, anche se in lieve miglioramento rispetto ai -49,3 punti del trimestre precedente. Altrettanto preoccupante è la situazione sul mercato del lavoro: l’82,7% delle famiglie prevede un aumento della disoccupazione, contro solo il 5,5% che ne prevede una diminuzione.
Il tasso di disoccupazione nazionale ha superato il 13% nel 2024, rafforzando un saldo negativo di -77,2 punti. Inoltre, l’80% delle famiglie ritiene che non sia il momento adatto per effettuare acquisti di beni durevoli, confermando una situazione finanziaria sfavorevole.
Reddito insufficiente e aumento del debito
L’attuale situazione finanziaria delle famiglie resta fragile: il 56,5% ritiene che il proprio reddito copra a malapena le spese, il 41,2% dichiara di indebitarsi o di attingere ai propri risparmi e solo il 2,3% riesce a risparmiare. Il saldo dei giudizi relativi a questa situazione resta negativo, a -38,9 punti, in leggero miglioramento rispetto ai -39,3 punti del trimestre precedente.
Per quanto riguarda l’andamento finanziario negli ultimi 12 mesi, il 52,7% delle famiglie ritiene che la propria situazione sia peggiorata, contro solo il 5% che percepisce un miglioramento, portando il saldo dei giudizi a -47,7 punti. Per il prossimo anno il 15,2% delle famiglie auspica un miglioramento, contro il 31,5% che prevede un peggioramento, che porta il saldo dei giudizi a -16,3 punti.
Risparmio quasi impossibile
L’indagine evidenzia inoltre che l’88,9% delle famiglie non prevede di poter risparmiare nei prossimi 12 mesi. Il saldo dei giudizi, ancora negativo, si attesta a -77,8 punti. Inoltre, il 97,5% delle famiglie dichiara di aver notato un aumento dei prezzi dei prodotti alimentari negli ultimi 12 mesi.
Questa tendenza dovrebbe continuare, secondo l’83,3% degli intervistati. Resta negativo anche il saldo delle opinioni sull’andamento futuro dei prezzi, a -81,8 punti.
Diritti umani e qualità dei servizi pubblici
Oltre ai dati trimestrali, ogni anno l’HCP analizza le percezioni delle famiglie su temi strutturali come i diritti umani, la tutela dell’ambiente e la qualità dei servizi pubblici. Nel 2024, il 35,8% delle famiglie ritiene che la situazione dei diritti umani sia migliorata, rispetto al 19,6% che ritiene che sia peggiorata, segnando una leggera regressione rispetto al 2023.
Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, il 47,7% delle famiglie percepisce un miglioramento, mentre il 18,9% un peggioramento. Peggiora invece la percezione dei servizi pubblici: il 57,9% delle famiglie ritiene che la qualità dei servizi educativi sia peggiorata nel 2024, contro il 18,1% che percepisce un miglioramento.
Queste proporzioni erano rispettivamente del 45% e del 28,1% nel 2023. Per quanto riguarda i servizi sanitari, il 61,2% delle famiglie segnala un peggioramento, mentre solo il 12,4% nota un miglioramento.
La qualità dei servizi amministrativi beneficia invece di una percezione più positiva, con un saldo di opinione che passa da 36,3 punti nel 2023 a 38,4 punti nel 2024.
Yassine Saber / Ispirazioni ECO