Pubblicato il 14 gennaio 2025 alle 17:13 / Modificato il 14 gennaio 2025 alle 17:19
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Lo stupore. Questa è la parola che mi viene in mente per descrivere la sensazione che provano molti utenti e osservatori dei social network. Nel giro di una settimana, le regole del gioco sono improvvisamente cambiate. La decisione scioccante di Mark Zuckerberg, il 7 gennaio, di rimuovere il fact check su Facebook e Instagram, preannuncia una nuova era, in cui tutte le altre piattaforme, prevalentemente americane, verranno rapidamente inghiottite. Politicizzazione dei contenuti, utilizzo per interessi personali di attori potenti, massiccia disinformazione… I social network sono già stati ampiamente criticati, ma ora stanno entrando in un periodo esplosivo.
È in questo contesto molto particolare che martedì è stata pubblicata una relazione tempestiva. Lo studio, intitolato “Il potere delle piattaforme: origini e conseguenze per i media e la democrazia”, realizzato dalla Commissione federale dei media (Cofem), dipinge un quadro cupo della situazione. I social network, nella loro forma attuale, rappresentano una minaccia non solo per la democrazia, ma anche economicamente. E la Svizzera deve reagire rapidamente, avvertono gli autori del dossier.
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