Industria cinematografica: il quadro definitivo definito

Industria cinematografica: il quadro definitivo definito
Industria cinematografica: il quadro definitivo definito
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Il Marocco sta modernizzando il quadro giuridico della sua industria cinematografica. La legge 18.23, pubblicata nel Bollettino ufficiale, riorganizza il Centro cinematografico marocchino e stabilisce nuove regole per la produzione, distribuzione e sfruttamento dei film.

Il cinema marocchino è all’alba di una grande trasformazione. Dopo anni di attesa e consultazioni, è appena stato messo in atto un nuovo quadro giuridico, più moderno e adattato alle realtà del settore. La pubblicazione sul Bollettino Ufficiale n. 7365 della Legge 18.23 relativa all’industria cinematografica e alla riorganizzazione del Centro Cinematografico Marocchino (CCM) segna infatti una svolta decisiva.

Questa legge, promulgata con Dahir n. 1.24.67 del 20 dicembre 2024, mira a spingere la settima arte marocchina verso nuovi orizzonti fornendole gli strumenti necessari per il suo sviluppo, sia a livello nazionale che internazionale.

Sono state introdotte misure faro riguardanti la produzione, la distribuzione, il funzionamento delle sale, ma anche la professionalizzazione del settore e la promozione del cinema marocchino all’estero.

Un quadro giuridico modernizzato per un settore in forte espansione
L’industria cinematografica marocchina ha registrato una crescita notevole negli ultimi anni, sia in termini di produzione che di presenze in sala.

Tuttavia, il quadro giuridico esistente, risalente principalmente agli anni ’70, non soddisfaceva più le esigenze di un settore in rapida evoluzione. La legge 18.23 colma questa lacuna stabilendo un contesto giuridico più adeguato, più chiaro e più incoraggiante, in grado di sostenere la crescita del cinema nazionale e di attrarre produzioni straniere.

Una legge al servizio del cinema nazionale
Durante l’approvazione della legge da parte della Commissione per l’Istruzione, la Cultura e la Comunicazione, il Ministro della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione, Mehdi Bensaid, ha sottolineato che questo testo è decisamente in linea con “nell’ambito del servizio cinematografico nazionale e della promozione del settore cinematografico”. Ha inoltre sottolineato la volontà di rafforzare il sostegno alla coproduzione di film storici, “che deve avere una visione che preservi la storia e l’identità nazionale”.

Misure concrete per stimolare la produzione e la distribuzione
La legge 18.23 introduce una serie di misure concrete per incentivare la produzione e la distribuzione dei film. Tra le disposizioni chiave possiamo citare la definizione precisa di concetti chiave come “industria cinematografica”, “produzione cinematografica”, “lungometraggio” e “cortometraggio”, fornendo così una solida base giuridica per gli attori del settore.

La legge regolamenta anche le società di produzione cinematografica, imponendo che siano persone giuridiche marocchine e definendo le condizioni del loro funzionamento, in particolare in termini di capitale, oggetto sociale e rispetto delle leggi e dei regolamenti in vigore.

Un sistema di accreditamento per favorire la qualità
Viene inoltre messo in atto un sistema di accreditamento nazionale e internazionale per le aziende di produzione, con criteri precisi da rispettare per ottenere tale accreditamento. L’obiettivo è quello di incentivare la qualità e la professionalità delle aziende produttrici, privilegiando quelle che soddisfano gli standard internazionali.

L’accreditamento nazionale sarà concesso alle società che producono film per persone fisiche o giuridiche marocchine, mentre l’accreditamento internazionale sarà concesso alle società che producono film per persone fisiche o giuridiche straniere.

Norme chiare per le riprese e la distribuzione
La legge 18.23 regola anche le riprese di film e opere audiovisive, sottoponendo tali attività alla previa autorizzazione del CCM, oltre alle altre autorizzazioni richieste. Prevede inoltre il rilascio di autorizzazioni per la determinazione dei luoghi delle riprese, fornendo così un quadro chiaro e sicuro per le troupe cinematografiche.

Per quanto riguarda la distribuzione e l’esportazione di film a fini commerciali, la legge definisce condizioni specifiche, in particolare richiedendo che le società di distribuzione siano persone giuridiche marocchine e che rispettino le leggi e i regolamenti applicabili.

Visti operativi per una migliore regolamentazione del mercato
È istituito un sistema di visti per sfruttamento commerciale per la proiezione di film nelle sale e un visto culturale per la proiezione di film nell’ambito di festival, eventi cinematografici o attività culturali.

Questo sistema consentirà una migliore regolamentazione del mercato e una maggiore trasparenza nella distribuzione dei film. La legge prevede inoltre la creazione di un marchio “Studio” per le attività professionali legate all’industria cinematografica, nonché il rilascio di una tessera professionale. Questa misura mira a promuovere le competenze e il know-how dei professionisti del cinema marocchino e ad offrire loro un riconoscimento ufficiale.

Un registro nazionale delle sale cinematografiche per una migliore tracciabilità
La creazione di un registro nazionale delle sale cinematografiche, gestito dal CCM, costituisce un altro importante passo avanti. Questo registro centralizzerà le informazioni relative alla produzione, distribuzione e sfruttamento dei film, offrendo così una migliore tracciabilità e una visione globale dell’attività cinematografica nel Paese. La Legge 18.23 riorganizza anche il Centro Cinematografico Marocchino, ridefinendone le missioni, i suoi organi amministrativi e gestionali, nonché la sua organizzazione finanziaria e le sue risorse umane. Queste modifiche mirano a rafforzare il ruolo del CCM come attore centrale nello sviluppo del settore cinematografico marocchino.

Sanzioni dissuasive per garantire il rispetto della legge
La legge, infine, prevede un sistema sanzionatorio in caso di mancato rispetto delle sue disposizioni. Tali sanzioni, che possono variare dalla multa alla sospensione o alla revoca delle autorizzazioni, mirano a garantire il rispetto della legge e a scoraggiare comportamenti illeciti.

Mehdi Idrissi / Ispirazioni ECO

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