Nel 2024, secondo l’OIM, sono stati quasi 22.000 i migranti intercettati nel Mar Mediterraneo e riportati in Libia

Nel 2024, secondo l’OIM, sono stati quasi 22.000 i migranti intercettati nel Mar Mediterraneo e riportati in Libia
Nel 2024, secondo l’OIM, sono stati quasi 22.000 i migranti intercettati nel Mar Mediterraneo e riportati in Libia
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AA / Tunisi / Majdi Ismail

Martedì l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) ha riferito che nell’intero 2024, 21.700 migranti sono stati intercettati nel Mar Mediterraneo dalla guardia costiera libica mentre cercavano di raggiungere l’Europa.

Tra questi candidati alla migrazione irregolare ci sono 1.500 donne e 700 bambini, riferisce il sito InfoMigrants.

Tornati in Libia, la stragrande maggioranza di loro si ritrova in prigione, indica la stessa fonte.

Solo lo scorso anno, le forze marittime libiche hanno arrestato 21.700 migranti nel Mar Mediterraneo. Questo dato supera i risultati annuali del 2023 (17.000 candidati per migrazione clandestina intercettati) ma rimane inferiore a quello del 2022 (24.600 persone intercettate).

Tutte le persone che tentano di attraversare il Mediterraneo si imbarcano su canoe di legno o metallo improvvisate, inadatte a tali viaggi in mare. Generalmente vengono fermati dalla guardia costiera nelle acque territoriali libiche o in acque internazionali.

Dal 2017, anno della firma di un accordo tra Tripoli e Roma sostenuto da Bruxelles, l’UE ha affidato alle autorità libiche la responsabilità di coordinare i salvataggi al largo delle loro coste (missione che prima spettava all’Italia o a Malta). L’obiettivo è arginare il flusso di migranti verso l’Europa. L’accordo del 2017 prevede che la parte italiana attrezzi e addestri i libici per intercettare i migranti nel Mediterraneo.

La direttrice regionale dell’Unicef ​​per l’Europa e l’Asia centrale, Regina De Dominicis, ha deplorato in un comunicato stampa di mercoledì 1 gennaio che più di 2.200 persone moriranno nel 2024 nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Europa.

Ha affermato che quasi 1.700 vite sono state perse “solo sulla rotta del Mediterraneo centrale” tra la Libia e l’Italia, considerata la rotta migratoria più mortale al mondo.

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