Dieci anni dopo l’attentato terroristico contro la redazione di Charlie Hebdo, il quotidiano satirico si dichiara “indistruttibile” sulla prima pagina del suo numero speciale, con un disegno forte, che uscirà martedì 7 gennaio.
«La satira ha una virtù che ci ha aiutato a superare questi tragici anni: l’ottimismo», sottolinea Riss, direttore editoriale di Charlie Hebdo nell’editoriale dello storico numero, in edicola questo martedì 7 gennaio, dieci anni fa. dopo l’attentato dei fratelli Kouachi, francesi di origine algerina che avevano giurato fedeltà ad Al-Qaeda.
Dodici persone, tra cui otto membri della redazione, persero la vita durante l’attentato avvenuto nei locali del settimanale, allora situati nell’11° arrondissement di Parigi. Tra i morti c’erano il fumettista Charb, così come due leggende della caricatura in Francia, Cabu e Wolinski.
In questo storico Charlie, consultato in esclusiva dall’Agence France-Presse, questo lunedì 6 gennaio, il giornale satirico lo definisce “incredibile!”. La prima pagina mostra un lettore che divora felicemente questo nuovo numero, seduto su un fucile d’assalto. Composto da 32 pagine, quattro delle quali dedicate alle caricature di Dio inviate da vignettisti di tutto il mondo, il giornale ripercorre gli ultimi dieci anni segnati da una “situazione geopolitica” che secondo Riss è “peggiorata”.
“Oggi i valori di Charlie Hebdo, come l’umorismo, la satira, la libertà di espressione, l’ecologia, la laicità, il femminismo per citarne solo alcuni, non sono mai stati così messi in discussione. causa”, afferma, riferendosi ad una democrazia “minacciata da rinnovate forze oscurantiste”. Nonostante tutto, questo numero è l’occasione per il direttore editoriale di Charlie Hebdo di essere ottimista sul futuro: “Se vogliamo ridere, è perché vogliamo vivere”. Il riso, l’ironia, la caricatura sono manifestazioni di ottimismo, qualunque cosa accada, drammatica o drammatica che sia felice, la voglia di ridere non scomparirà mai”, conclude.
Non è quindi un caso che i risultati di un sondaggio Ifop per la fondazione Jean-Jaurès accompagnino la copertina. Prodotto nel giugno 2024, indica che il 76% dei francesi ritiene che “la libertà di espressione sia un diritto fondamentale, (e che) la libertà di caricatura sia uno di essi”. Secondo il caporedattore Gérard Biard, intervistato da Ouest-France, i risultati di questo studio mostrano “che la popolazione francese, che riteniamo meno tollerante nei confronti di questa libertà, lo è in gran parte e sempre di più”.
Per una buona ragione, Charlie era stato bersaglio di minacce jihadiste sin dalla pubblicazione delle caricature del profeta Maometto nel 2006. In risposta, il giornale ha rilanciato un concorso internazionale alla fine del 2024 sul tema #LaughingatGod per il quale ha ricevuto circa 350 disegni . In questo numero speciale, stampato in 300.000 copie e in vendita per due settimane al prezzo di 5 euro, pubblica “quello più efficace e compiuto”.