Partite da Niono per raggiungere un campo profughi in Mauritania, le vittime erano ricercate attivamente da diversi giorni.
Otto persone, tra cui donne e bambini, scomparse dal 2 gennaio 2025, sono state trovate bruciate nel loro veicolo vicino alla città di Doma, nel Mali centrale. Le vittime, che viaggiavano a bordo di un veicolo tipo Toyota Hilux, avevano lasciato Niono, nella regione di Segou, per recarsi al campo profughi di Mberra, situato in Mauritania.
La tragedia è stata scoperta dopo l’emissione di un avviso di ricerca il 3 gennaio, che allertava le autorità e le popolazioni locali della scomparsa del veicolo e dei suoi passeggeri.
Questo avviso, firmato dall’onorevole Abdoul Madjid Ag Mohamed Ahmed, capo della tribù Kel Ansar, riportava dettagliatamente i nomi degli occupanti: Ena Ag Mohamed Elmoctar, agente umanitario, sua moglie Faddi Walet Mohamed Elmehdy, il loro bambino di due anni, così come molti altri compagni di viaggio. Tra loro c’erano Mohamed Ag Ena, Fadimata Walet Ikouda, Mohamed Ag Ikouda, Mohamed Ag Douhoucate e Hamama Ansary. I parenti delle vittime, preoccupati per la mancanza di notizie, avevano precisato il percorso previsto: Niono verso il campo di Mberra.
Nonostante l’allarme, il veicolo è stato trovato carbonizzato, con i corpi dei passeggeri nelle vicinanze. Finora non è stata registrata alcuna denuncia e le autorità maliane non hanno ancora comunicato ufficialmente questo tragico evento. Le circostanze esatte della tragedia e l’identità dei responsabili rimangono sconosciute.
Da parte sua, l’Azawad Liberation Front, organizzazione nata dalla fusione dei movimenti ribelli del nord, accusa l’esercito maliano e Wagner.
Si prevede che un’indagine faccia luce su questa tragedia, che si svolge in un contesto regionale segnato da persistenti tensioni e crescente instabilità.
MD/ac/APA
