HScrive Enri Bergson: “L’umanità geme, mezza schiacciata sotto il peso dei progressi compiuti. Non sa abbastanza che il suo futuro dipende da lei. »Il futuro è adesso. L’intelligenza artificiale (AI) sta cambiando tutto nel mondo. Non ci rendiamo davvero conto di cosa sia capace e fino a che punto arriverà.
L’altro giorno ero a Parigi in metropolitana, linea 1 che corre senza conducente, ma con un’intelligenza artificiale la cui efficienza è formidabile. All’improvviso la metropolitana si ferma. Una voce, proveniente da altrove, ci informa della presenza di un oggetto sospetto sui binari. Se ci fosse stato un pilot, forse non l’avrebbe visto. Ma l’intelligenza artificiale vede tutto e reagisce immediatamente a tutto. Tutti i passeggeri hanno dovuto scendere dal treno, e ora il treno, svuotato dei suoi passeggeri, riparte da solo come se nulla fosse successo.
Presto gli aerei di linea voleranno senza piloti. Al loro posto ci sarà l’IA (i piloti dell’Air France hanno già protestato minacciando di scioperare). Come si può parlare di questo fenomeno presente ovunque? Come interrogarlo?
Secondo me solo i romantici potrebbero parlarne in modo intelligente. La narrativa consente aperture e ipotesi che forniscono informazioni migliori rispetto allo studio arido scientifico.
I pericoli e i vantaggi dell’intelligenza artificiale
Isacco Azancot […] è prima di tutto un eccellente professore di medicina, un famoso cardiologo, da sempre interessato al progresso e all’invenzione. Lui stesso ne ha presentati diversi
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