Per rilanciare alcuni settori dell’economia nazionale, il governo Akhannouch ha messo in atto un regime fiscale favorevole volto alla sospensione temporanea dei dazi all’importazione su diversi prodotti essenziali fino alla fine del 2025.
A seguito dell'adozione di nuove misure economiche nel quadro della Legge Finanziaria 2025 (LF) pubblicata ufficialmente nel Bollettino Ufficiale questa settimana, l'Esecutivo ha deciso di sospendere, fino al 31 dicembre 2025, l'applicazione dei diritti di importazione su una selezione di animali domestici vivi, carni e alcuni prodotti agricoli, come il riso e l'olio d'oliva.
Nel dettaglio, le nuove disposizioni consentono l'importazione, entro specifiche quote, di 150.000 capi di bestiame, 700.000 ovini, 20.000 caprini e 15.000 camelidi. Il dazio è sospeso in particolare per l'allevamento di vitelli e manze nel limite di un contingente di 20.000 capi per ciascuna categoria, nonché di carni e frattaglie di animali domestici delle specie bovina, ovina, caprina e camelide, fresche o refrigerate o congelate entro tale limite di una quota di 40.000 tonnellate.
Inoltre, le industrie del settore potranno beneficiare di una quota di 55.000 tonnellate di riso cargo, rafforzando così la loro capacità di soddisfare la domanda interna. Tali misure si applicano anche all'olio di oliva vergine ed extravergine di qualità, nel limite di una quota di 20.000 tonnellate. Allo stesso tempo, l’articolo 7 della LF 2025 introduce una nuova tassa del 12% sul legname importato, una misura che mira a stabilire un equilibrio tra la tutela del settore nazionale del legname e le esigenze del mercato interno.
Ricordiamo che nel corso della sessione plenaria dedicata all'esame e al voto della prima parte della Legge Finanziaria 2025 (PLF), tenutasi all'inizio del mese alla Camera dei Consiglieri, il Ministro delegato al Bilancio, Fouzi Lekjaa, ha chiarito che l'iniziativa governativa non è in alcun modo intesa a imporre restrizioni arbitrarie sulle quantità importate né a creare una penuria sul mercato nazionale. Questo approccio si inserisce in un quadro ponderato e strategico, volto a garantire un approvvigionamento adeguato tutelando al contempo la produzione nazionale.
« Al contrario, mira a rispondere alle anomalie del mercato consentendo un monitoraggio rigoroso da parte del Ministero dell’Agricoltura, che può così adeguare le importazioni in base alle esigenze e all’evoluzione dei dati. Due settimane fa, il governo ha rivisto queste cifre in risposta a una carenza identificata, con l’obiettivo di riportare il patrimonio nazionale a livelli ottimali.“, ha detto riguardo all’importazione di bovini, ovini, caprini e camelidi.