Il 2024 è stato caratterizzato da disagi nel Mar Rosso, che hanno salvato i risultati finanziari delle compagnie di navigazione e compromesso gli sforzi ambientali. Uno sguardo al 2024 in 10 punti chiave.
L’anno 2024 si preannunciava negativo per le compagnie di navigazione. Nei loro primi quadri di bilancio, prevedevano risultati finanziari in forte calopoiché il mercato dei noli Asia-Europa è crollato sotto le 4 cifre nell’ottobre 2023. Ma un evento geopolitico ha cambiato radicalmente la situazione. Dopo gli attacchi compiuti da Hamas il 7 ottobre 2023, Israele ha lanciato una risposta virulenta. Poche settimane dopo, il 17 novembre 2023, i ribelli Houthi nello Yemen hanno effettuato la spettacolare cattura della nave ro-ro Galaxy Leader, affermando di agire “in solidarietà” con Hamas. Un evento che ha segnato l’inizio di una spettacolare inversione di tendenza.
Gli attacchi dei ribelli Houthi contro le navi commerciali sono aumentati nel Mar Rosso, spingendo le compagnie di navigazione, in particolare nel settore del trasporto marittimo containerizzato, a reindirizzare in massa le loro navi attraverso il Capo di Buona Speranza. Questa situazione ovviamente non era né prevista né desiderata dalle aziende. Ma ha avuto un effetto salvifico sul ripristino delle loro finanze, dopo un anno 2023 generalmente cupo. È chiaro che a tre anni dal Covid, un evento drammatico ha, ancora una volta, creato tensioni esogene sui mercati di cui hanno beneficiato i vettori. I risultati di ONE, il cui anno fiscale va dal 1 aprile al 31 marzo, ne hanno fornito una dimostrazione lampante. Mentre era in rosso per l’anno finanziario 2023-2024, l’azienda giapponese ha finalmente realizzato un profitto grazie ai risultati del primo trimestre del 2024, a causa del forte aumento dei noli durante questo periodo.
Fonte: indice di trasporto Upply
Tuttavia, va ricordato che allo stesso tempo i costi operativi delle compagnie di navigazione sono aumentati vertiginosamente.
1/ Integrazione fluida di nuove funzionalità
Il passaggio quasi sistematico e forzato delle navi portacontainer lungo la rotta del Capo di Buona Speranza, di cui riscopriamo di sfuggita la brutalità della navigazione invernale, è stato un inaspettato colpo di fortuna per le compagnie, perché è intervenuto nel momento migliore per attutire l’arrivo di nuove capacità ordinate nell’euforia post-covid.
In sostanza, il 2024 si è chiuso con un aumento della domanda di circa il +7%, per capacità in aumento del 3% tenendo conto dell’allungamento della strada. Allo stesso tempo, il 2024 ha visto uno dei tassi di demolizione delle navi più bassi della storia recente.
2/ Tariffe di trasporto oltre le aspettative
Il Transpacifico è rimasto un mercato equilibrato, attivo e redditizio per tutto il 2024, con un effetto manna per le imprese a fine anno. Mentre i prezzi di questo traffico tendevano a crollare nell’ultimo trimestre, dopo i record battuti dai porti della costa occidentale americana, l’annuncio dell’introduzione di dazi doganali aggiuntivi da parte della futura amministrazione Trump ha scatenato un’esplosione di ordini anticipati. Ciò ha consentito di continuare a contenere l’erosione dei noli per la fine dell’anno.
Per quanto riguarda l’Asia-Europa, la storia è diversa. Le navi portacontainer giganti si stanno decisamente rivelando difficili da riempire. Le aziende hanno dovuto fare i conti durante tutto l’anno con la domanda europea che era diventata piuttosto fiacca. Non abbiamo assistito a un vero e proprio rialzo legato alla Golden Week o a un aumento degli ordini di riassortimento, poiché i livelli delle scorte erano generalmente soddisfacenti. La debolezza della domanda si riflette anche nei risultati degli operatori del commercio al dettaglio europei, molti dei quali versano in gravi difficoltà finanziarie.
L’allungamento delle strade ha creato sul mercato una tensione sufficiente a mantenere noli piuttosto elevati per buona parte dell’anno. Da settembre si nota una certa erosione, mentre il passaggio lungo la rotta del Capo di Buona Speranza diventa una nuova norma ormai integrata nei piani logistici e la domanda rimane bassa. Alla fine dell’anno si è verificato un rimbalzo che consideriamo una tantum.
3/ L’ambiente sullo sfondo
Il 2024 doveva essere un anno di promesse mantenute in termini di controllo delle emissioni, con i primi progressi misurabili grazie al maggiore utilizzo di combustibili più virtuosi e all’inclusione del trasporto marittimo nell’Emissions Trading System dell’Unione Europea (EU ETS), meglio conosciuto con l’acronimo inglese ETS (Emissions Trading System), dal 1° gennaio 2024. Ma patatras, al posto di un miglioramento, l’impronta di carbonio media di un container da 40′ sull’asse Asia-Europa è peggiorata in media dal 20 al 40% rispetto al 2023, a causa dell’allungamento delle strade. Ciò è evidentemente un’assurdità assoluta, poiché la questione climatica lascia il campo politico per diventare sociale, di cui ogni individuo ora ne percepisce gli effetti, ma anche economico, con disastri climatici i cui danni ammontano a miliardi (… ).