Il Marocco sta attualmente attraversando un periodo di stress idrico caratterizzato da due mesi consecutivi senza precipitazioni in diverse regioni del Paese, in particolare al centro e al sud. Questa situazione mette seriamente a repentaglio la stagione dei cereali, soprattutto nelle zone della Bour, che dipendono esclusivamente dalle piogge.
Abdelmoumen Guennouni, agronomo e agricoltore, non nasconde la sua preoccupazione Sfida : “Dal centro del paese e andando verso sud, non vi sono state precipitazioni, il che non ha incoraggiato i contadini ad arare e seminare, tranne alcuni che hanno corso il rischio investendo i propri risparmi. » Questi commenti riflettono il disagio degli operatori, di fronte ad un inizio di stagione segnato da scadenze critiche ormai superate.
La semina e l’aratura, effettuate solitamente tra metà novembre e metà dicembre, subiscono notevoli ritardi. “Oggi un terzo del ciclo dei cereali è già perduto”, aggiunge Guennouni, spiegando che anche se presto si verificassero forti piogge, il loro impatto sarà limitato. I terreni, seccati in profondità, necessitano di una massiccia reidratazione per consentire alle colture di riprendere un ciclo normale.
In questo contesto di incertezza, gli agricoltori sono restii a investire. I prezzi delle sementi sono diventati proibitivi, con un quintale di grano tenero intorno ai 400 dirham e quello di grano duro che supera i 600 dirham. “Di fronte a tale incertezza, spesso è più facile non seminare che correre il rischio di perdere un investimento prezioso”, analizza Guennouni.
Le alternative, come le colture di leguminose o foraggere, non sono più promettenti. La mancanza di pioggia ha influenzato anche queste opzioni, riducendo notevolmente le possibilità di diversificazione. Alcuni agricoltori messi alle strette non hanno altra scelta se non quella di vendere il proprio bestiame per ridurre i costi del foraggio, mentre i prestiti agricoli, una volta comuni, sono ora rari. “Dopo diversi anni di siccità ripetuta, anche i finanziatori più audaci esitano a farsi coinvolgere”, spiega alla stessa fonte.
Leggi anche: Coltivazione di cereali: semi resistenti alla siccità, un passo avanti strategico per la resilienza agricola
Se la siccità è diffusa al sud e al centro, le regioni settentrionali, come Tangeri-Tétouan-Al Hoceïma, beneficiano di un clima completamente diverso. Le recenti piogge hanno consentito un avvio incoraggiante della semina dei cereali e della barbabietola da zucchero. Le dighe, come quelle di Charif Al Idrissi e Chefchaouen, mostrano tassi di riempimento soddisfacenti, offrendo prospettive ottimistiche per l’irrigazione.