Nella sua relazione annuale 2023, pubblicata sul Bollettino Ufficiale, la Corte dei Conti ha dedicato gran parte alla valutazione del sistema di regolamentazione e controllo dell’istruzione superiore privata in Marocco. Anche se questo settore registra da diversi anni una crescita quantitativa, in particolare grazie alla proliferazione degli stabilimenti, la relazione evidenzia gravi inadeguatezze organizzative, accademiche e amministrative. Queste disfunzioni, secondo la Corte, compromettono sia la qualità dell’istruzione sia il suo contributo allo sviluppo socioeconomico del Paese.
Il rapporto della Corte dei conti evidenzia un settore dell’istruzione superiore privata in forte espansione, con 196 istituti per l’anno accademico 2022-2023, di cui 67 fanno parte di dieci università private. Sono iscritti circa 66.817 studenti, di cui quasi la metà (49%) sono donne.
Il numero dei laureati raggiunge i 13.930, di cui 2.163 (15%) sono studenti stranieri. Il settore impiega 6.925 insegnanti, di cui 2.499 (36%) come insegnanti a tempo indeterminato, che rappresentano l’11% del totale degli insegnanti dell’istruzione superiore, mentre 4.426 (64%) sono insegnanti a tempo parziale. Inoltre, secondo i dati del Ministero dell’Istruzione Superiore, della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione per l’anno 2022-2023, 3.622 dirigenti amministrativi e tecnici sostengono il corretto funzionamento di queste istituzioni, ovvero il 25% di tutti i dipendenti del settore.
La missione di controllo svolta dalla Corte dei Conti si è concentrata sulla valutazione del sistema di controllo e regolamentazione dell’istruzione superiore privata, coprendo principalmente il periodo dal 2010 al 2022. Da tale missione sono scaturite osservazioni e raccomandazioni riguardanti il quadro generale dell’istruzione superiore privata settore dell’istruzione, la progettazione e l’attuazione del sistema di regolamentazione e controllo di questo settore, nonché la sua pratica effettiva.
Nonostante questa espansione, la Corte constata che la regolamentazione del settore rimane insufficiente, il che si traduce in carenze strutturali, mancanza di monitoraggio rigoroso e controllo limitato degli standard di qualità in questi stabilimenti.
Grandi lacune nel controllo amministrativo ed educativo
Uno dei risultati più critici del rapporto riguarda l’inadeguatezza dei meccanismi di controllo messi in atto dal ministero di vigilanza. In media, solo il 3% degli istituti privati di istruzione superiore è soggetto a audit annuali. Alcuni stabilimenti, situati in particolare a Marrakech, Settat e Berrechid, non vengono controllati da più di 10 anni. Questa deficienza amministrativa ha consentito a diverse strutture di operare nella totale impunità, talvolta senza autorizzazione legale o con estensioni non conformi alle normative vigenti.
Inoltre, sebbene la legge richieda agli istituti di produrre una relazione annuale di attività che dettaglia il loro rendimento accademico e amministrativo, pochissimi rispettano questo obbligo. La mancanza di seguito a questi rapporti da parte delle autorità accentua ulteriormente l’opacità del settore, sottolinea il rapporto.
Il rapporto della Corte dei conti denuncia anche la bassa qualità dell’istruzione in diversi istituti privati. Sottolinea che i criteri per la concessione delle licenze, l’accreditamento e il riconoscimento dei diplomi mancano di rigore. In assenza di verifiche approfondite e controlli regolari, alcuni programmi non soddisfano le esigenze del mercato del lavoro e degli standard accademici internazionali.
Anche la qualità della supervisione è una delle principali preoccupazioni. La Corte dei conti ha constatato che numerosi istituti privati operano con personale docente poco qualificato, talvolta privo dei diplomi necessari per impartire corsi di livello universitario. Inoltre, il rapporto docenti/studenti, considerato molto sbilanciato in alcune strutture, non consente un efficace monitoraggio didattico.
Passando all’Agenzia nazionale per la valutazione e l’assicurazione della qualità dell’istruzione superiore (ANEAQ), responsabile della valutazione degli istituti, che svolge un ruolo centrale ma limitato secondo il rapporto della Corte dei Conti. Quest’ultimo sottolinea che i suoi compiti si riducono spesso a pareri consultivi, senza potere vincolante. In questo senso, la Corte raccomanda di rafforzare le prerogative dell’ANEAQ per consentirle di garantire un controllo efficace della qualità della formazione e di sanzionare gli istituti in violazione.
Cosa raccomanda la Corte dei Conti
Di fronte a questi risultati, la Corte dei conti propone diverse raccomandazioni strutturate per riformare il settore dell’istruzione superiore privata. La Corte raccomanda pertanto la creazione di un organismo di regolamentazione e monitoraggio indipendente. Questa struttura deve garantire un controllo rigoroso degli stabilimenti, verificarne il rispetto delle regole e applicare sanzioni in caso di inadempienza.
Inoltre, la Corte raccomanda di migliorare i meccanismi di controllo amministrativo, con controlli annuali sistematici e ispezioni senza preavviso per combattere le irregolarità. Raccomanda inoltre di rafforzare i criteri di accreditamento e riconoscimento dei diplomi, sottolineando che il processo di valutazione deve essere più rigoroso, con audit periodici per garantire la qualità della formazione offerta.
Inoltre, la Corte dei Conti raccomanda di incoraggiare i partenariati pubblico-privato e chiede una migliore integrazione degli istituti privati nel sistema nazionale, garantendo al tempo stesso l’equità e la qualità dei corsi.
Infine, la Giurisdizione raccomanda di rafforzare il ruolo dell’ANEAQ conferendole il potere esecutivo di imporre standard rigorosi e sanzionare le inadempienze riscontrate.