Un team di ricercatori è riuscito a fornire le date dell’incontro tra i nostri antenati – l’Homo Sapiens – e l’Homo di Neanderthal. Mathilde Fontez, caporedattrice della rivista Epsilondecifra il lavoro di questi genetisti che hanno ripercorso i loro scambi.
franceinfo: I primi scambi risalgono a 50.000 anni fa?
Matilde Fontez: 7.000 anni è ciò che trovano questi ricercatori. Per 7.000 anni, i nostri antenati umani hanno interagito con i Neanderthal. Per 7.000 anni le due specie si sono incontrate, mescolate, hanno formato coppie miste, hanno dato vita a ibridi, incroci. In breve, per 7.000 anni, le due specie si sono coevolute.
Gli incontri iniziarono 47.000 anni fa e durarono fino alla scomparsa dell'uomo di Neanderthal. E l'Homo Sapiens continuò la sua espansione, esplorando tutti i territori del mondo, fino ad oggi, en conserva nei suoi cromosomi dall'1 al 2% dei geni trasmessi dall'uomo di Neanderthal.
È stato da questi geni che siamo riusciti a tracciare la cronologia?
Sì, i ricercatori hanno tracciato il flusso genico. Hanno confrontato il genoma degli esseri umani moderni con quelli degli esseri umani antichi: hanno riunito le analisi di 59 individui vissuti più di 2.200 anni fa, fino a 45.000 anni per i più antichi.
È questo studio globale che ha permesso loro di guadagnare in precisione, rispetto alla datazione dedotta da tutte le tracce archeologiche: ossa di Neanderthal, strumenti, ecc., e a recostituiscono la storia: questa storia d'amore tra due specie.
Anche quando le cose vanno male: le aree del nostro genoma, prive di geni neanderthaliani, dimostrano che certe caratteristiche neanderthaliane dovettero essere fatali per il Sapiens: certi ibridi non erano vitali. Il 70% del genoma dei Neanderthal venne eliminato molto velocemente, in una sorta di lotteria genetica.
Abbiamo tenuto molti Neanderthal?
Non abbiamo mantenuto la sua grossa protuberanza sulla fronte, né i suoi enormi muscoli, né i suoi occhi molto grandi, mma abbiamo mantenuto la sua immunità, sGeni protettivi contro parassiti e funghi. Ma ancheuna resistenza agli antenati dell'influenza A, dell'epatite C, dei coronavirus, sha capacità di assimilazione dei lipidi. La pigmentazione della sua pelle, adattata al sole del nord, la sua resistenza al freddo.
I Neanderthal erano lì, in Asia, in Europa, da molto tempo prima di noi, da 300.000 anni. Si era abituato, generazione dopo generazione, al clima rigido e ai microbi. Questo studio conferma che probabilmente ci ha aiutato ad adattarci quando abbiamo lasciato l’Africa per avventurarci verso nord. Senza questa storia con i Neanderthal, forse non saremmo sopravvissuti.