Lo Stato presta 750mila euro alla mitica vetreria Duralex, in difficoltà

Lo Stato presta 750mila euro alla mitica vetreria Duralex, in difficoltà
Lo Stato presta 750mila euro alla mitica vetreria Duralex, in difficoltà
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La leggendaria vetreria francese, diventata cooperativa a luglio, è quasi scomparsa dopo l'ennesima amministrazione controllata in aprile.

Lo Stato concede un prestito di 750.000 euro, tramite Bpifrance, alla leggendaria vetreria francese in difficoltà Duralex, diventata cooperativa a luglio, secondo un decreto pubblicato sabato sulla Gazzetta Ufficiale. L'azienda, conosciuta in tutto il mondo per le sue stoviglie ritenute infrangibili, è quasi scomparsa dopo l'ennesima amministrazione controllata in aprile, gettando i suoi oltre 200 dipendenti nell'incertezza sul loro futuro.

Il 26 luglio, il tribunale commerciale di Orléans ha finalmente convalidato il progetto SCOP dei dipendenti, sostenuto dal 60% del personale, sostenuto dalla direzione del cantiere e sostenuto dagli eletti locali. La regione Centro-Valle della Loira, ad esempio, ha promesso il suo sostegno sotto forma di garanzia bancaria, quando la metropoli di Orléans si è offerta di acquistare il sito della vetreria, per una somma stimata tra i 5 e gli 8 milioni di euro.

Il prestito è stato concessoquest’estate come parte della ripresa» in una cooperativa, ha indicato un portavoce della Duralex. Ma le sfide restano numerose per raggiungere l’obiettivo dei 40 milioni di euro di fatturato nel 2029. Nel 2023, le vendite di Duralex sono scese a 24,6 milioni di euro, rispetto agli oltre 31 milioni del 2022. Prima della trasformazione in Scop, Duralex, che era il fiore all’occhiello della produzione industriale francese, definita la “Torre Eiffel delle stoviglie”, era nelle mani della Compagnie française du verre, proprietaria anche di Pyrex, che lo ha riportato in tribunale nel 2021 a seguito di un procedimento legale di recupero.

Duralex, che attraversa crisi ricorrenti da circa vent'anni, ha dovuto affrontare l'impennata dei prezzi dell'energia dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022. È stata poi temporaneamente salvata da un prestito di 15 milioni di euro da parte dello Stato.

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