Almeno quattordici persone sono morte a Mayotte, il dipartimento più povero della Francia, colpito sabato da un ciclone di eccezionale potenza, secondo un rapporto molto provvisorio comunicato all’AFP domenica mattina da una fonte della sicurezza.
Secondo il sindaco di Mamoudzou Ambdilwahedou Soumaila intervistato dall’AFP, nove feriti sono stati curati al Mayotte Hospital Center (CHM) in assoluta emergenza e 246 in relativa emergenza.
Con raffiche osservate a più di 220 km/h, il ciclone Chido è il più intenso che ha colpito Mayotte in più di 90 anni, secondo Météo France.
Venti estremamente violenti hanno devastato l’arcipelago con pali elettrici abbattuti, alberi sradicati e tetti in lamiera o tramezzi spazzati via in un territorio dove la precarietà abitativa colpisce almeno un terzo della popolazione.
Domenica incontro di crisi
Il dimissionario ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha stimato sabato sera, dopo una riunione interministeriale sulla crisi, che “probabilmente ci vorranno giorni” per “affinare” il bilancio umano. Ma “temiamo che sarà pesante”, ha avvertito, parlando di una “situazione drammatica”. Lo si attende lunedì insieme al suo omologo d’oltreoceano, François-Noël Buffet.
Il prefetto della Riunione, responsabile della zona di difesa e sicurezza dell’Oceano Indiano meridionale, ha tenuto domenica mattina una riunione di gestione della crisi per coordinare gli interventi di soccorso.
Dall’inizio della settimana, 162 soldati della sicurezza civile e vigili del fuoco provenienti dalla Francia andranno a rafforzare i 110 pre-posizionati nell’arcipelago da venerdì.
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“Tutto è stato portato via”
Da domenica sono operative le rotazioni aeree e marittime per il trasporto di personale e attrezzature mediche. La situazione suggerisce gravi difficoltà di approvvigionamento idrico in un arcipelago già soggetto a tagli.
A Kawéni, un quartiere situato nel comune della “capitale” di Mahoran, Mamoudzou, “tutto è stato portato via, tutto è stato raso al suolo”, ha detto sabato all’AFP Mounira, abitante della più grande baraccopoli francese, la casa è stata distrutta.
Secondo la dimissionaria ministra della Transizione ecologica Agnès Pannier-Runacher, più di 15.000 case sono rimaste prive di elettricità. Le telefonate, comprese quelle di emergenza, sono state drasticamente limitate.
Aeroporto chiuso
Chiuso fino a nuovo avviso ai voli commerciali, l’aeroporto, dove le raffiche hanno raggiunto i 226 km/h secondo Météo-France, ha subito ingenti danni, in particolare alla torre di controllo.
Secondo le spiegazioni di François Gourand, meteorologo di Météo-France, il ciclone Chido è “eccezionale” perché ha colpito direttamente l’arcipelago, mentre la sua potenza è stata potenziata dalle acque particolarmente calde dell’Oceano Indiano legate ai cambiamenti climatici.
Nell’arcipelago sono state individuate dalle autorità circa 100.000 persone che vivono in “abitazioni malsane”, soprattutto in capanne di lamiera, e che saranno ospitate in oltre 70 centri di accoglienza di emergenza.
afp/hkr