È uno di quei film polizieschi che affascinano l’America, ma creano un profondo disagio. Il presunto assassino di Brian Thompson, amministratore delegato della più grande compagnia di assicurazioni sanitarie degli Stati Uniti, la UnitedHealthcare, è stato arrestato lunedì 10 dicembre in un McDonald’s in Pennsylvania, dopo sei giorni di latitanza. Si tratta del figlio di una ricca famiglia del Delaware, laureato in una delle prestigiose università della Ivy League, Luigi Mangione, che sembra essersi radicalizzato negli ultimi sei mesi. 26 anni, portava con sé una pistola, un silenziatore, documenti d’identità falsi e un manifesto di tre pagine in cui rivendicava il suo atto: “Doveva essere fatto”. Accusato di omicidio, contesta la sua estradizione a New York. Solo che i suoi sei giorni di fuga hanno rivelato nuovi difetti all’interno di una società americana afflitta dalla violenza fisica e verbale. Ovunque, le dighe furono fatte saltare in aria.
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Innanzitutto un assassinio nel cuore di Manhattan, davanti a uno dei più grandi hotel di New York, compiuto a sangue freddo, al punto che molti inizialmente pensarono si trattasse di un sicario. Una prima volta dal contratto stipulato tra narcotrafficanti nel 2012.
Poi, la natura dell’obiettivo: un amministratore delegato. Sono già stati presi di mira i leader politici – Donald Trump è stato vittima di due attentati durante la campagna elettorale – delle star, ma mai i grandi imprenditori, che improvvisamente hanno aumentato drasticamente le misure di protezione nei loro confronti. Solo un quarto dei dirigenti delle 500 maggiori aziende americane garantisce la sicurezza al di fuori dell’orario di lavoro. Meta è l’azienda che spende di più: 25 milioni di dollari (23,8 milioni di euro) all’anno, principalmente per il fondatore Mark Zuckerberg.
L’assassinio sarebbe stato motivato politicamente. Sui bossoli rinvenuti sul posto c’erano tre parole incise dall’assassino: negare, difendere, deporre (ovvero “refuse”, “defend”, file”), termini utilizzati dalle compagnie assicurative per rifiutare precedenti richieste di cure negli Stati Uniti. Ogni atto non urgente deve essere autorizzato e le compagnie assicurative respingono circa il 10% delle richieste.
Criptovaluta e magliette
Immediatamente il caso decolla, suscitando un fascino morboso: il web si schiera dalla parte dell’assassino, suscitando un odio palesemente sottovalutato contro le compagnie assicurative, al punto che UnitedHealthcare ha dovuto chiudere la pagina di cordoglio di Brian Thompson, assalito da 77.000 faccine.
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