A Bruxelles l’addio veloce di Charles Michel

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Il nuovo presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, durante la cerimonia di passaggio di consegne alla presidenza con il presidente uscente Charles Michel, a Bruxelles, il 29 novembre 2024. JOHANNA GERON/REUTERS

Sul metro degli applausi ha vinto Antonio Costa. L’ex primo ministro portoghese, che succede a Charles Michel alla presidenza del Consiglio europeo, è stato addirittura acclamato in occasione del passaggio dei poteri tra i due, venerdì 29 novembre a Bruxelles.

Avendo frequentato per cinque anni l’istituzione e le ambasciate degli Stati membri presso l’Unione Europea (UE), sapevamo bene che i servizi di Charles Michel non avevano convinto coloro che lavoravano quotidianamente con lui. A parte la sua guardia ravvicinata, evidentemente non riuscì a farsi apprezzare dalle squadre del Consiglio, che lo consideravano altezzoso e irascibile.

Né lascerà un ricordo indelebile ai Ventisette, che più volte hanno criticato il suo modo caotico di condurre le riunioni dei capi di Stato e di governo. Per non parlare del suo spiccato gusto per i viaggi in aereo privato, la cui utilità non è sempre stata dimostrata. Né i suoi esecrabili rapporti con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che hanno finito per parassitare il buon andamento dei lavori.

Minimo di servizio

Ma bisogna riconoscere che nulla è stato risparmiato per Charles Michel negli ultimi giorni. Mentre entrerà in carica domenica 1È Dicembre, Antonio Costa ha infatti moltiplicato le sue interviste alla stampa, presentandosi, implicitamente, come il contromodello del suo predecessore. Con lui presidente del Consiglio, ha assicurato, i vertici saranno meno interminabili e ci sarà più spazio per i dibattiti strategici, mentre i rapporti con la Commissione saranno pacificati. I Ventisette “tutti pensano che ci sia spazio per un lavoro migliore”ha dichiarato in un’intervista a Mondo.

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Venerdì, nell’aula del Consiglio europeo, Charles Michel ha reso il servizio minimo. Dopo il suo discorso e quello del suo successore, come previsto, gli ha consegnato la campana che apre i vertici e simboleggia l’autorità della carica. Poi è scomparso, senza ritenere necessario stringere la mano ai diplomatici che avevano compiuto il viaggio. Ancor meno per salutare Ursula von der Leyen, che Antonio Costa aveva invitato per dimostrare ai suoi interlocutori che sta iniziando una nuova era. Il portoghese, dal canto suo, si è preso il tempo di girovagare tra la piccola folla radunatasi per l’occasione.

L’ufficio di Charles Michel, che sa quanto il loro capo sia sensibile ai complimenti, si è premurato di preparare per lui un video che dovrebbe raccontare i suoi grandi momenti alla guida del consiglio. Aveva richiesto le capitali affinché ciascuno dei ventisette leader europei registrasse un messaggio di addio che potesse apparire lì. Il film è stato proiettato l’8 novembre a chiusura dell’ultimo summit a cui ha partecipato Charles Michel, a Budapest.

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