A Neuchâtel gli oggetti di Christian Gonzenbach raccontano la storia dell’umanità – rts.ch

A Neuchâtel gli oggetti di Christian Gonzenbach raccontano la storia dell’umanità – rts.ch
A Neuchâtel gli oggetti di Christian Gonzenbach raccontano la storia dell’umanità – rts.ch
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L’artista ginevrino Christian Gonzenbach presenta fino al 21 dicembre alla Galerie C di Neuchâtel oggetti familiari trasformati in intriganti sculture. La mostra si intitola “Wobbly”, termine inglese che evoca il traballare, come le sue opere sul punto di ribaltarsi.

All’ingresso della mostra “Wobbly” di Christian Gonzenbach alla Galerie C di Neuchâtel, gli spettatori vengono accolti da una grande scultura. Un bacino? Un’ostrica gigante? Un lobo dell’orecchio? Si tratta in realtà di un negativo ingrandito del perizonio di Cristo, il perizoma che avrebbe circondato il bacino di Gesù per nasconderne la nudità sulla croce. Questo oggetto diventa un vero e proprio bacino nelle mani dell’artista.

Maestro della trasformazione e dell’esplorazione infinita, Christian Gonzenbach offre anche in una sala dedicata un regno di repliche di motori di ogni tipo in ceramica rosso sangue, che ricordano organi grondanti di smalto. In contrasto con questa vistosità, possiamo anche ammirare divertenti fiori in bronzo, kitsch e allo stesso tempo estinti, tristi e assurdi.

“Questi fiori sono doppiamente falsi perché da un lato sono fatti di bronzo, e dall’altro non ho realizzato fiori veri, ma quelli di Lego. Questi fiori [en plastique] sono stati rielaborati, un po’ ibridati, innestati e poi fusi in bronzo, in toni molto terrosi, come vecchi vasi arrugginiti”, spiega l’artista nella mostra Vertigo del 18 novembre. Il risultato ricorda i campi di girasoli di fine estate, molto belli e allo stesso tempo molto triste “Quindi non sappiamo davvero come provare le cose”, dice Christian Gonzenbach.

Maschere realizzate con giocattoli di peluche

Su un’altra intera parete possiamo vedere un’installazione di strane maschere di animali. Si tratta di lanugine di poliestere, su cui l’artista ha fatto crescere strati di rame mediante galvanica in vasche di acido. Per elettrolisi le particelle di rame si attaccano alla lanugine, la cui parte interna viene poi rimossa, lasciando solo le bucce.

Uno scorcio della mostra “Wobbly” di Christian Gonzenbach alla Galerie C di Neuchâtel. [Galerie C]

Gli oggetti sono la grande passione dell’artista, che non smette mai di interrogarli cogliendoli per estrarli dalla loro realtà e inviarli verso altre possibilità. “Questa storia umana raccontata dagli oggetti è affascinante. E credo che sia questo ciò che voglio raccontare anche io: come, attraverso gli oggetti, creiamo legami tra noi e creiamo un mondo che a volte ci supera completamente”, spiega Christian Gonzenbach.

Intitolata “Wobbly”, o “traballante”, “vacillante” in francese, la mostra interroga il momento “in cui le cose perdono il loro equilibrio e cessano di essere ortogonali. Diventano interessanti, perché spetta a noi interrogarci e riposizionarci davanti a loro”, conclude l’artista.

Oggetto della radio: Florence Grivel

Web di adattamento: Melissa Härtel

Christian Gonzenbach, “Wobbly”, Galerie C, Neuchâtel, dal 14 novembre al 21 dicembre 2024.

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