per Benyamin Netanyahu, lo stop – Libération

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Guerra a Gaza

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Guerra in Medio Orientefascicolo

Questo giovedì, 21 novembre, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto contro il primo ministro israeliano e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, stimando che potrebbero aver commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza dall’8 ottobre 2023.

Sei mesi e un giorno. Questo è il tempo, in definitiva breve in termini di diritto internazionale, impiegato da tre giudici della Corte penale internazionale (CPI) per pronunciarsi sul caso più delicato nella storia dell’organizzazione. Se debbano essere emessi mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant per la loro condotta nella guerra a Gaza, come richiesto il 20 maggio dal procuratore israeliano della CPI, Karim Khan? Sì, hanno risposto giovedì 21 novembre i giudici della camera preliminare della Corte: il francese Nicolas Guillou, la beninese Reine Alapini-Gansou e la slovena Beti Hohler. Hanno anche emesso un mandato d'arresto per Mohammed Deif, leader militare di Hamas a Gaza,

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