Immediatezza della risposta
Ogni intervento su WhatsApp distrae la persona e la distrae temporaneamente dall’attività in corso. Ignorare questo piccolo segnale richiede molta maestria in un’era di “ultra comunicazione”, come la definisce Sophie Lavault, dottoressa in neuroscienze e psicologa clinica.
Tutto in WhasApp esaspera questa immediatezza: vediamo quando il messaggio viene inviato, quando viene ricevuto, quando viene letto, quando la persona è connessa, quando scrive…”C’è un’ingiunzione di risposta immediata. Dal momento in cui il messaggio viene visto, è necessario rispondergli. La mancata risposta a volte porta a discussioni.”per soddisfare Caroline Depuydt. “È la tirannia dell’immediatezza dei contatti e degli scambi.”
Vedere aumentare il numero di notifiche può preoccupare alcune persone che temono di perdere informazioni potenzialmente utili o importanti. “WhatsApp imita ed esacerba tutti i pregiudizi del cervello, gli insetti umani: il bisogno di immediatezza, il bisogno di prestazione e il bisogno di conforto.sottolinea Sophie Lavault, autrice del libro “Ritorno a te stesso – Come la tecnologia digitale ci disconnette da noi stessi“. “Vorremmo commentare tutto ma nelle discussioni ci sono molti scambi sterili che non portano avanti il problema. Abbiamo perso la qualità della comunicazione. Il sistema nervoso non è in grado di elaborare tutte queste richieste. C’è un tempo per ogni attività ma ora tutto è confuso. Siamo costantemente vigili”.
Il paradosso della segreteria telefonica
Oltre ai messaggi scritti, alle foto, ai video e alle GIF, anche la voce invade le conversazioni. “Le persone non hanno tempo per scrivere un messaggio e preferiscono inviare un messaggio vocale. Funziona molto con i giovani perché scrivere a volte è complicato”analizza la psicologa Alexandra Balikdjian.
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Mentre ci sono specialisti in messaggi audio, altri li detestano. Il vocale rappresenta un risparmio di tempo per chi lo fa e una perdita di tempo per chi lo riceve. Un piccolo tocco ti permette di ascoltare e velocizzare le parole ma ti mette comunque la tensione alla vista dell’acronimo “play”. “Preferiamo una voce così, l’altro saprà rispondere quando avrà tempo ma paradossalmente ci aspettiamo che l’altro risponda molto velocemente”sviluppa lo psicologo.
Strategie di disconnessione
Molto spesso si perde il filo del discorso: una domanda porta ad una risposta che porta ad una reazione e così via. “Ricevevo continuamente così tante notifiche obsolete che le ho disattivate. Era insopportabile, non riuscivo più a tenere il passo.”sbottò Marc. “I gruppi in cui postano solo gli amministratori sono fantastici. Una vera rivoluzione”confida Aurélie che non conta più il numero dei gruppi in cui è presente.
Queste strategie di disconnessione ti consentono di liberarti dalle pressioni e di stabilire dei limiti. “Dovresti essere in grado di disattivarti temporaneamente da un gruppo e di ritornarvi”termine Caroline Depuydt.