Modellare ciò che accade in un paese
Alla fine degli anni ’80, l’economia non veniva insegnata prima dell’università in Italia, da dove provengono i Benigno, cresciuti vicino al Lago Maggiore. «Ho scelto la Bocconi un po’ per caso, senza sapere bene cosa volessi fare», continua Gianluca, professore di economia all’HEC Lausanne dall’estate 2022. Questa università però è nota per l’insegnamento di economia, e ne sono rimasto affascinato dalla possibilità di influenzare ciò che accade in un Paese attraverso decisioni politiche”.
La crisi della lira italiana ha alimentato la loro vocazione anche “nel 1992”, precisano all’unisono i due fratelli, conosciuti nello studio di Gianpaolo. «I nostri docenti della Bocconi ne parlavano e scrivevano sui giornali, mi venne voglia di fare lo stesso», ricorda Pierpaolo, allora ignaro della lunga strada per arrivarci. I “fratelli” continuano a studiare, hanno strutture per la matematica e per gli elementi tecnici delle scienze economiche.
Trovarono il tempo per diplomarsi in pianoforte (Pierpaolo ammirava Maurizio Pollini e Gianluca preferiva i concerti ai pianisti), ma erano ancora del tutto all’oscuro che esistessero università negli Stati Uniti. Finché uno dei loro insegnanti, Fabio Ghironi, attualmente all’Università di Washington, ha spiegato loro che dopo il diploma avrebbero potuto attraversare l’Atlantico. Sarà verso la California e l’Università di Berkeley per Gianluca e del New Jersey e Princeton per Pierpaolo, sostenuti da borse di studio ottenute grazie alle loro eccellenze accademiche.
Forte nell’inglese specializzato
Questo primo trasferimento all’estero si trasforma in uno shock culturale. La barriera linguistica risulta essere difficile da superare e un po’ insolita. Gianluca lavora in inglese, scrive ricerche in questa lingua, padroneggia il vocabolario tecnico delle scienze economiche. Ma «tutto il resto, la vita quotidiana, era nebbioso», ricorda la losannese adottata, che ammette di avere oggi lo stesso problema con il francese. Suo fratello in quel momento faticava a capire le battute dei suoi colleghi di Princeton. Ma entrambi sono assorbiti negli studi e trascorrono ore al telefono insieme, anche per scoprire cosa aveva imparato l’altro, in questi tempi pre-internet.
I loro soggetti di ricerca diventano abbastanza simili, ma ancora una volta un po’ per caso. Entrambi finirono per fare la loro tesi con due professori, che lavoravano insieme.
Chi è chi della ricerca accademica
Ascoltandoli raccontare con lo stesso tono rilassato ma preciso, con le loro voci molto simili, ci diciamo che i Benigno non amano molto il nome che cade, che consiste nell’inserire nomi noti in una conversazione. Quindi ce ne occupiamo noi per loro.
Questi due professori che li guidarono verso il dottorato si chiamavano Kenneth Rogoff (capo economista del Fondo monetario internazionale dal 2001 al 2003, poi professore ad Harvard) e Maurice Obstfeld, divenuto nel 2014 consigliere di Barack Obama poi direttore degli studi del FMI nel 2015, venendo sostituito al momento del pensionamento da Gita Gopinath, compagna di classe di Pierpaolo.
Oltre a Rogoff, nel comitato di tesi di Pierpaolo figuravano Michael Woodford, riferimento mondiale per la teoria monetaria, e Ben Bernanke, futuro presidente della Fed dal 2006 al 2014, poi premio Nobel per l’economia nel 2022. Dopo il dottorato, Gianluca è passato dal suo canto dalla Banca d’Inghilterra, poi la Fed di New York, la London School of Economics, Princeton, il FMI poi ancora la Fed di New York, dove dirige la ricerca internazionale.
Più recentemente, un documento di ricerca di Gianluca è stato presentato al Jackson Hole Symposium, dove i membri della Federal Reserve si incontrano ogni estate per fare brainstorming. Questo articolo, che si concentra sugli insegnamenti tratti dall’impennata inflazionistica degli anni 2020, è stato scritto in collaborazione con l’economista islandese Gauti Eggertsson, uno dei ricercatori più influenti al mondo su questioni macroeconomiche.
Il più giovane Benigno non ha partecipato al prestigioso simposio, è stato invitato un solo autore per relazione, ma questo non lo preoccupa più di tanto. “Il mio coautore ha apprezzato ed è stato un aspetto positivo per la nostra visibilità”, sintetizza Pierpaolo. “E sei andato al Forum di Sintra, l’equivalente di Jackson Hole per la Banca centrale europea”, gli ricorda il fratello maggiore. Si avverte la complicità e l’intesa tra i fratelli, mai alcuna rivalità.
“Volevano invitare Gianluca”
Il prossimo passo per Gianluca sarà la pubblicazione del suo libro sulla politica monetaria, all’inizio del 2025. Ora che ha “approfondito la mia conoscenza del campo per tredici-quattordici anni”, e che questo libro completa questa parte della sua carriera, il L’insegnante di Berna passerà a un altro argomento, non sa ancora quale, forse l’inflazione, su cui ha lavorato di recente.
Un altro motivo di vicinanza dei due fratelli è che hanno sempre lavorato su temi simili, vicini a questioni attuali legate alle banche centrali o alle politiche monetarie. Al punto da creare confusione, a volte. Invitato per una conferenza in Canada, Pierpaolo era un po’ diffidente perché il tema non corrispondeva alla mia specialità. “Poi qualcuno mi ha chiesto come andavano le cose a Londra. È stato allora che ho capito che volevano invitare Gianluca”.
Gianluca Benigno
1970 Nascita.
2000 Dottorato di ricerca a Berkeley.
2010 e 2014 Nascita delle sue figlie.
2018 Federal Reserve Bank di New York.
2022 Professore all’HEC Losanna.
Pierpaolo Benigno
1971 Nascita.
2000 Dottorato di ricerca a Princeton e matrimonio.
2001, 2003, 2009 Nascita dei suoi figli.
2020 Professore all’Università di Berna.