“Siamo all’inizio di un violento spargimento di sangue industriale. » In un'intervista rilasciata domenica a La Tribune, la segretaria generale della CGT, Sophie Binet, ha lanciato l'allarme sull'occupazione nell'industria francese, dopo l'annuncio dei piani sociali di Michelin e Auchan.
“Si stima che scompariranno più di 150.000 posti di lavoro, probabilmente di più”, secondo il capo del sindacato di centro, che prevede un “effetto domino” sui subappaltatori dei “grandi appaltatori”.
Secondo Sophie Binet, l'“emorragia” colpirà “tutti i settori”, ed è “dovuta ogni volta alla stessa strategia di queste aziende”. Cioè “aumentare sempre i margini”, da un lato, e “distribuire sempre più utili agli azionisti”, dall'altro.
Nel caso di Michelin, il colosso francese dei pneumatici che ha annunciato il 5 novembre la chiusura prima del 2026 dei siti di Cholet e Vannes, il gruppo sta “chiudendo i siti per finanziare il costo del capitale”, dopo “pagamenti di dividendi record”, secondo Sophie Binet. In totale sono a rischio 1.254 posti di lavoro.
Una “moratoria”
La CGT ha stilato un elenco di piani sociali e questo “si avvicina a 200”, ha assicurato, stimando che “tutti i settori sono colpiti”, in particolare l'automobile, l'industria, i produttori di attrezzature, ma anche la chimica. Il sindacato centrale reclama una “vera politica industriale” e che “un'impresa non possa ricevere aiuti (dallo Stato, ndr) se il parere dei rappresentanti del personale è sfavorevole”, ha spiegato Sophie Binet.
Nell'immediato, per Michelin, la CGT chiede una “moratoria per evitare i licenziamenti, per evitare queste tragedie e preservare i nostri strumenti industriali, le nostre qualifiche”. Giovedì, recandosi a Pont-de-Claix, per sostenere i dipendenti in sciopero della fabbrica Vencorex, dove sono a rischio 5.000 posti di lavoro, ha annunciato una “giornata di convergenza di tutte le lotte per l'occupazione” in Francia il 12 dicembre prossimo.
VideoMichelin chiude gli stabilimenti di Vannes e Cholet, 1.254 dipendenti al lavoro
Sabato, il ministro dell'Industria Marc Ferracci ha condiviso l'osservazione, stimando al microfono di France Inter che “probabilmente ci saranno annunci di chiusure di siti nelle prossime settimane e mesi”. Il bilancio sociale “conterà migliaia di posti di lavoro”, secondo lui, riferendosi ai settori automobilistico, aeronautico, chimico e perfino metallurgico.
Di fronte a questa situazione, il ministro raccomanda una risposta europea, in particolare per sostenere il settore automobilistico. Tra le misure citate, Marc Ferracci prevede “un bonus ecologico su scala europea”, un “prestito comune europeo” per finanziare “meccanismi di sostegno” al settore.