IL CUD grida ALLA CENSURA ALL’UCAD

IL CUD grida ALLA CENSURA ALL’UCAD
IL CUD grida ALLA CENSURA ALL’UCAD
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A pochi giorni dalle elezioni legislative, al Collettivo degli accademici per la democrazia (CUD) è vietato organizzare incontri cittadini anche se sostenuti dalla Direzione generale delle elezioni. Una decisione che il Collettivo definisce “rivoltante” e “liberticida” attraverso il seguente comunicato stampa:

“STOP ALLA CENSURA

Il Collettivo degli Accademici per la Democrazia (CUD) si rammarica e denuncia il divieto da parte del Direttore del Centro per i Lavori Universitari di Dakar (COUD) di tenere assemblee cittadine in vista delle elezioni legislative previste dall’11 al 15 novembre a il campus sociale dell’Università Cheikh Anta Diop di Dakar (UCAD). Questo divieto è tanto più rivoltante in quanto si basa sul fallace argomento della sicurezza; la stessa retorica utilizzata nel recente periodo buio per censurare ogni forma di espressione all’interno dello spazio universitario.

Gli incontri cittadini sono stati ideati dall’Osservatorio Stato di Diritto del CUD, in collaborazione con la Direzione Generale delle Elezioni (DGE), per contribuire alla diffusione di una buona informazione e dialogare con gli studenti sul tema della cittadinanza elettorale. Si trattava, nei cinque giorni, da un lato della distribuzione del materiale informativo fornito dalla DGE, in particolare di copie del codice elettorale, dall’altro dello svolgimento di dibattiti su temi decisi in anticipo come quelli relativi alla metodi di voto (maggioritario e proporzionale), la campagna elettorale nel campus sociale, la scarsa rappresentanza degli studenti nelle liste elettorali, ecc. Tutte queste informazioni sono state comunicate alla direzione del COUD attraverso la richiesta di autorizzazione presentata.

La CUD considera questo divieto come una censura della libertà di espressione in uno spazio pubblico, nonché del diritto di accesso all’informazione e ricorda che questo atteggiamento liberticida non può prosperare. Le autorità dovrebbero contribuire a stabilire un clima di fiducia che aiuti i senegalesi a guarire dal trauma invece di aggravarlo.

Il Comitato Direttivo


Senegal

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