Alla guida di un governo in prestito, Olaf Scholz nomina uno dei suoi più stretti consiglieri al ministero delle Finanze

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Jörg Kukies, ministro delle finanze tedesco ad interim, a Berlino, il 7 novembre 2024. SALUTI ANNEGRET / REUTERS

La Germania ha avuto solo poche ore per festeggiare la vittoria di Donald Trump, che è precipitata essa stessa in una crisi politica. Giovedì 7 novembre il Paese si è svegliato con un governo privo della maggioranza e di alcuni ministri. La decisione del cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz (SPD), il giorno prima, di licenziare il suo ministro delle finanze, il liberale Christian Lindner (FDP), seppellendo definitivamente la coalizione tripartita al potere dal 2021 e aprendo la strada a elezioni anticipate, ha suscitato scalpore numero di funzionari eletti di sorpresa. A Berlino, giovedì, l’eccitazione era palpabile nei corridoi del Bundestag. “La realtà è che nessuno è pronto per le elezioni anticipate, lo ammette la deputata Sandra Weeser (FDP). A livello locale non ci sono ancora candidati. »

Mercoledì sera Olaf Scholz ha annunciato che si sottoporrà al voto di fiducia il 15 gennaio 2025, il che significa che le elezioni parlamentari anticipate potrebbero svolgersi in primavera. Ma l’opposizione, guidata dal leader dei cristiano-democratici Friedrich Merz (CDU), chiede un’accelerazione dei tempi, con un voto di fiducia la prossima settimana per le elezioni del gennaio 2025. “Non possiamo permetterci di avere un governo senza maggioranza in Germania per diversi mesi, seguito da una campagna elettorale per diversi mesi e poi forse da diverse settimane di negoziati di coalizione”ha affermato Friedrich Merz, il cui partito è attualmente in testa ai sondaggi a livello nazionale con circa il 32% delle intenzioni di voto, secondo gli ultimi sondaggi.

“Il nostro Paese ha bisogno di un governo che non si accontenti solo di officiare, ma capace di agire, Giovedì l’offerta ha superato l’ormai ex ministro Christian Lindner. La cosa giusta da fare sarebbe porre subito la questione della fiducia e indire nuove elezioni. In una democrazia nessuno dovrebbe avere paura degli elettori. » A questi appelli si sono uniti l’estrema destra e il nuovo partito di sinistra di Sahra Wagenknecht, che si è distinto nelle recenti elezioni regionali nell’est del paese.

“Parlare con entrambe le sfere della Germania”

Desideroso di rassicurare gli elettori e gli ambienti economici, giovedì mattina Olaf Scholz ha nominato ministro delle finanze il suo più vicino consigliere economico, Jörg Kukies. Anche se occuperà solo un incarico ad interim, si tratta di un incarico strategico: sono state le discussioni sul bilancio 2025 a mandare in frantumi la coalizione mercoledì sera, contrapponendo i sostenitori dell’austerità a quelli della ripresa. Al centro degli scontri: l’allentamento del “freno al debito”, questo dispositivo di valore costituzionale che limita il deficit strutturale dello Stato federale allo 0,35% del prodotto interno lordo ogni anno.

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