L'Alta Autorità della Sanità (HAS) ha pubblicato mercoledì il suo rapporto di valutazione sulla “rilevanza del rimborso delle cure implantoprotesiche” per le persone a cui mancano tutti o parte dei denti. Rapporto “favorevole” che, se seguito dalla Assicurazione sanitaria, metterebbe gli impianti dentali alla portata di tutti.
Secondo l'HAS, la popolazione mondiale sarà sdentata per il 30% entro il 2030. E se il dato non è stato precisato per la Francia, l'Autorità assicura che “il numero delle persone colpite dalla perdita di uno o tutti i denti è fissato crescere” tra i nostri concittadini. Ciò, sempre secondo l'HAS, “costituisce un handicap funzionale, estetico e sociale con conseguenze sulla salute”.
A quanto ammonterà il rimborso?
Attualmente la Previdenza Sociale rimborsa soltanto le protesi relativamente leggere. Sia le protesi, quando mancano tutti i denti, sia i ponti e le corone, quando si tratta di sostituire o nascondere un dente isolato. Attualmente gli impianti non vengono rimborsati, anche se in Francia nel 2023 ne verranno effettuati quasi un milione all'anno, secondo i dati dell'HAS.
In nome del miglioramento dell'accesso alle cure, l'Autorità chiede quindi “il rimborso di questi atti alla popolazione generale”. Se però le raccomandazioni HAS vengono seguite dall'assicurazione sanitaria, sorgerà la questione dell'esatta entità della copertura. Il rimborso delle protesi, ad esempio, è limitato dalla previdenza sociale, che di fatto lascia gran parte del rimborso alla compagnia di mutua assicurazione del paziente.