“Cari colleghi, cosa facciamo oggi? » Molti deputati hanno cercato il senso dei dibattiti di giovedì 31 ottobre. A livello legislativo: nessuno. Hanno dedicato buona parte della loro giornata a discutere articoli ed emendamenti astrusi, relativi a ipotetici rapporti sulle pensioni e caduti – prima ancora di essere votati – nell'oblio dell'Assemblea nazionale. Colpa del Raggruppamento Nazionale (RN) che, padrone dell'agenda in occasione della sua annuale nicchia parlamentare, aveva scelto di mantenere sul programma un progetto di legge (PPL) per abrogare l'ultima riforma delle pensioni, svuotata però di sostanza dopo il suo passaggio in commissione.
Il partito di estrema destra ha preferito sacrificare più di cinque ore di questa giornata a scambi inutili piuttosto che ammettere la sconfitta della sinistra. “La nicchia parlamentare è un mondo parallelo per i francesi, interessa solo politici e giornalistiha giustificato, il giorno prima, Jean-Philippe Tanguy, vicepresidente del gruppo RN. Questa giornata è soprattutto una questione di esibizione: ci rifiutiamo di rinunciare all'idea che le questioni sociali sarebbero per noi secondarie, per lasciare che i giornali titino che rinunciamo alla riforma delle pensioni. » Il suo partito ha così lasciato che la discussione su un testo devitalizzato si trascinasse a lungo. E l'operazione “svelamento” del “socio-traditori” promessa dai frontisti si è trasformata nella messa in scena di una formazione amareggiata dalla propria impotenza.
L’amarezza della RN è all’altezza delle speranze fondate per settimane dal movimento il 31 ottobre. Con il gruppo più numeroso nell’Assemblea (125 deputati), quindi la prima nicchia parlamentare nella legislatura, l’ex Fronte Nazionale intendeva prendere di sorpresa una sinistra intrappolata nel dilemma tra storica concessione all’estrema destra o rinuncia ad un principio fondamentale. promessa. L'artiglieria comunicativa era pronta: è stato creato un sito web affinché gli elettori potessero scrivere ai parlamentari colpevoli di rinnegare le loro condanne; eletti che sarebbero poi oggetto di volantini – con nome e foto – da distribuire nella loro circoscrizione elettorale. Mancava solo il voto sul testo spinoso.
“Metodi da delinquente!” »
Las. Astenendosi nella commissione Affari sociali, molti eletti di sinistra hanno permesso al centro e alla destra di cancellare le principali disposizioni del PPL, la cui reintroduzione tramite emendamenti è stata rifiutata dalla presidente (Renaissance) dell'Assemblea nazionale, Yaël Braun -Pivetta. “Pensavano che ci saremmo arresiriflette Thomas Ménage, relatore (RN) del testo amputato. Eravamo pronti a tutto pur di non dare l’impressione di gettare la spugna. »
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