Riacquisto di Doliprane: i sindacati sono preoccupati per il futuro del sito Sanofi nel Loiret

Riacquisto di Doliprane: i sindacati sono preoccupati per il futuro del sito Sanofi nel Loiret
Riacquisto di Doliprane: i sindacati sono preoccupati per il futuro del sito Sanofi nel Loiret
-

Mentre è stato raggiunto un accordo tra Sanofi e il fondo d’investimento americano CD&R per l’acquisto della filiale di Opella, l’azienda Sanofi di Amilly, che produce Aspégic, è direttamente interessata.

L’annunciata acquisizione di Opella, filiale di Sanofi, da parte del fondo di investimento americano CD&R riguarda la produzione di Doliprane, ma anche quella di Aspégic e Mucosolvan, questi ultimi due farmaci sono prodotti ad Amilly.

“Un’erosione lenta ma costante”

A poco a poco, il sito ha perso la produzione di alcuni prodotti farmaceutici e oggi si pone la questione del futuro di questa azienda.

“Eravamo nel primo decimo in termini di produttività, cioè nel 10% delle migliori aziende Sanofi, ma da diversi anni abbiamo sempre meno attività e il nostro futuro è incerto”, racconta Georges Peireira, SUD delegato sindacale.

premio Doliprane nella borsa americana: sale la febbre in Francia

Meno di venti anni fa, la sede di Amilly contava circa 400 dipendenti. Ma con la perdita della produzione di prodotti pastosi, vale a dire i dentifrici, e la vendita della distribuzione alla società DHL, restano solo 280 dipendenti. E questa cifra potrebbe benissimo diminuire nel 2025. A ciò si aggiunge l’acquisizione di Opella e l’incertezza che la produzione di Aspégic e Mucosolvan continuerà ad Amilly.

“Se prendiamo solo Aspégic, questo rappresenta il 20% della nostra produzione. L’attività totale di Opella nella nostra azienda rappresenta circa il 40% dell’attività”, sottolinea Dominique Marin, rappresentante del sindacato SUD.

Il timore di un’acquisizione

Il calo dell’attività sul sito porta ad un calo della redditività. Tanto da scendere sotto la soglia critica in cui l’azienda non potrebbe più nemmeno assorbire i costi fissi dei locali.

“La direzione ce lo ha anche ammesso: se non troviamo altre attività, quindi la produzione di altri medicinali, il sito rischia di essere rilevato o addirittura di chiudere”, allarma Imad Sdiri, delegato sindacale della CGT e funzionario eletto al CSE.

Lo Stato entrerà a far parte della filiale di Sanofi che commercializza Doliprane

Ricevi ogni giovedì la newsletter gratuita “La Rep si prende cura di te” per scoprire tutto sulla salute nel Loiret.

I sindacalisti prevedono che nel 2025 verrà proposto un piano di uscita per circa 40 dipendenti e temono infine un’acquisizione. Diversi dipendenti lavorano in questa azienda da trentacinque o quaranta anni. Tuttavia, in caso di acquisizione, i bonus e i vantaggi di una lunga carriera potrebbero evaporare.

“Il direttore generale della Sanofi è venuto ad applaudirci durante il Covid Oggi tutto è vantaggioso, ma a loro non basta. Che ne sarà di noi?”, chiedono i sindacalisti.

Un accordo con lo Stato

Lunedì 21 ottobre, il Ministero dell’Economia, delle Finanze e dell’Industria, ha comunicato in un comunicato stampa di aver ottenuto “garanzie per il mantenimento e lo sviluppo di Opella in Francia”. Uno dei punti di questo accordo fa eco direttamente alla produzione di Aspégic. Sempre secondo il comunicato, questo accordo tra lo Stato, Sanofi e il fondo CD&R, garantisce “il mantenimento di volumi minimi di produzione in Francia per i prodotti sensibili Opella: Doliprane, Lanzor e Aspégic. È prevista una sanzione pecuniaria in caso di differenza”.

Valere Perlot

-

PREV Per denunciare un bilancio “insostenibile”, l’Alta Marna mette in vendita la sua prefettura e il suo tribunale su Leboncoin – Libération
NEXT “Un simbolo ma insufficiente”… Lo Stato azionista della doliprane cambia davvero qualcosa?