un “accordo tripartito” trovato tra lo Stato, il gruppo farmaceutico Sanofi e il fondo americano CD&R

un “accordo tripartito” trovato tra lo Stato, il gruppo farmaceutico Sanofi e il fondo americano CD&R
un “accordo tripartito” trovato tra lo Stato, il gruppo farmaceutico Sanofi e il fondo americano CD&R
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Lo Stato ha annunciato domenica sera, 20 ottobre, di aver trovato un «accordo tripartito» con il gruppo farmaceutico Sanofi e il fondo americano CD&R per la vendita della filiale del gruppo farmaceutico di prodotti da banco Opella, che commercializza Doliprane.

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“Abbiamo ottenuto garanzie per il mantenimento e lo sviluppo di Opella in Francia. Le nostre richieste in materia di occupazione, produzione e investimenti saranno rispettate. Per Doliprane e altri medicinali essenziali nel Paese »scriveva il ministro dell’Economia Antoine Armand il X, domenica sera 20 ottobre.

“Lo Stato, tramite Bpifrance, sarà azionista per garantirlo”ha aggiunto, sembrando dare il via libera a questo possibile trasferimento. “Abbiamo raggiunto il massimo livello di garanzie possibile nelle discussioni” con Sanofi su questo tema, hanno riferito alla stampa gli uffici dei ministri dell’Economia e dell’Industria.

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Il fatto di avere “un rappresentante dello Stato nel consiglio di amministrazione” d’Opel è un “punto di controllo aggiuntivo” per monitorare il rispetto di questi impegni che sono “associato a pesanti sanzioni pecuniarie”hanno aggiunto, assicurando che: “Sanofi ha accettato richieste elevate”.

L’offerta migliorata, annunciata giovedì, da parte di un altro candidato all’acquisizione, il fondo d’investimento francese PAI Partners, sostenuto da investitori internazionali, non ha quindi avuto successo.

Paura del “crollo sociale”

Sanofi ha annunciato l’11 ottobre che sta trattando con CD & R, un grande fondo americano che investe in Francia da una quindicina d’anni (in particolare in Rexel, Spie, Socotec, But e Conformama) e sostiene diverse aziende farmaceutiche come Inizio e Sharp .

La partecipazione della banca pubblica d’investimento Bpifrance all’operazione, registrata domenica sera, è un mezzo con cui il governo ottiene un diritto di revisione sugli orientamenti strategici presi dal nuovo azionista straniero.

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Il gruppo farmaceutico lo ha assicurato fin dal primo giorno “questo progetto non avrà alcun impatto sull’occupazione in Francia” e che punta a far crescere Opella contando su un partner finanziario pronto a investire in questo mercato più vicino al consumo di massa che all’attività farmaceutica.

I sindacati temono a « casse sociale » dei 1.700 posti di lavoro che Opella ha sul suolo francese, di cui 480 nel sito di Compiègne (Oise) e 250 nello stabilimento di Lisieux (Calvados), dedicato a questo farmaco più venduto in Francia.

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Il mondo con l’AFP

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