Pnegli ultimi giorni sono trapelate alla stampa diverse note risultanti dai negoziati federali, in particolare in La seramentre queste sono riprese a ritmo più sostenuto. Ultima, e non ultima, bozza di “supernota” dedicata a lavoro, fisco e pensioni. Una situazione che ha suscitato irritazione in alcuni partiti. “No comment” dell’allenatore Bart De Wever.
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Secondo Il Liberoin termini di occupazione, ciò comporta in particolare l’aumento del divario tra reddito da lavoro e reddito sostitutivo ad almeno 500 euro attraverso una riforma fiscale e una norma che stabilisca che l’importo delle indennità per le persone inattive in età lavorativa non aumenterà mai più velocemente del reddito da lavoro . Verrebbe rivisto anche il funzionamento della dotazione del benessere (che consente di aumentare i minimi sociali oltre l’indicizzazione). Verrebbe creato un registro delle prestazioni sociali per limitarle al reddito minimo da lavoro. Come annunciato, i sussidi di disoccupazione sarebbero limitati a due anni. L’indicizzazione dei salari verrebbe mantenuta, ma alle parti sociali verrebbe chiesto di rivedere il collegamento con l’inflazione o addirittura di limitare gli effetti dell’indicizzazione per gli stipendi elevati. Verrebbe riformato anche il diritto di sciopero e il lavoro notturno inizierebbe a mezzanotte e non più alle 20.
In materia fiscale, l’importo dell’esenzione fiscale aumenterebbe da 10.750 a 12.000 euro nel 2029. Gli scaglioni delle aliquote personali sarebbero adattati. Vedrebbe la luce una nuova aliquota del 35%, gli scaglioni del 25 e del 40% verrebbero allargati e l’aliquota del 50% eliminata. In altre parole, l’aliquota fiscale più alta sarebbe del 45% a partire da 30.000 euro di reddito.
Anche la tassazione degli investimenti verrebbe rivista ponendo tutti i redditi mobili sotto lo stesso ombrello e applicando un’esenzione su una prima tranche. Quanto alle plusvalenze, che avevano cristallizzato l’opposizione tra Vooruit e il MR, si parla di una tassazione del 10% sulle plusvalenze su attività finanziarie, senza retroattività e con un’esenzione dalle plusvalenze storiche a partire dalla data di entrata in vigore della la tassa.
Le imposte sui consumi verrebbero armonizzate. Vedrebbe la luce una nuova IVA al 9%.
È inoltre prevista una riforma delle pensioni al fine di ridurre i periodi assimilati rafforzando il legame tra lavoro effettivo e diritti pensionistici.
A velocità di crociera, a partire dal 2029, le misure “occupazione” e “pensioni” dovrebbero generare risparmi per oltre 6 miliardi di euro l’anno.
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