Con 237 milioni di ettolitri, i viticoltori mondiali hanno prodotto il raccolto più basso dal 1961, ha annunciato giovedì l’Organizzazione internazionale del vino.
Pubblicato il 25/04/2024 22:03
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Un record senza eguali dal 1961. produzione mondiale di vino in calo del 10% nel 2023, con 237 milioni di ettolitri prodotti nell’anno, ha annunciato l’Organizzazione Internazionale del Vino (OIV) in un comunicato stampa (documento PDF). Questo declino è la diretta conseguenza di “condizioni ambientali estreme”, secondo il direttore dell’OIV, John Barker. Le viti hanno sofferto siccità, ondate di caldo, incendi, gelate precoci o piogge che hanno provocato inondazioni e malattie.
I viticoltori di tutto il mondo hanno prodotto 237 ettolitri, il raccolto più basso degli ultimi sessant’anni. Il raccolto è stato particolarmente sofferto in Italia (-23% a 38 milioni di ettolitri) e in Spagna (-21% a 28 milioni di ettolitri), mentre è leggermente aumentato in Francia (+4% a 48 milioni di ettolitri). La Francia resta quindi di gran lunga il primo produttore di vino al mondo. davanti a Italia (38 milioni) e Spagna (28 milioni).
Per quanto riguarda i bevitori, il consumo è diminuito del 3% lo scorso anno, con 221 milioni di ettolitri consumati all’anno, il livello più basso raggiunto dal 1996. Questo record è attribuito in particolare all’inflazione, che ha fatto aumentare i costi di produzione e i prezzi delle bottiglie di vino. A parte un balzo nel 2021 attribuito alla revoca delle principali restrizioni legate al Covid, la tendenza è rimasta al ribasso dal 2018. Portoghesi, francesi e italiani sono, pro capite, i maggiori consumatori.
La superficie dedicata alla vite, per la produzione di uva da vino o da tavola, dal canto suo è diminuita per il terzo anno consecutivo dello 0,5% nel 2023 a 7,2 milioni di ettari. In Francia, dove il governo ha sovvenzionato programmi di distillazione ed estirpazione per far fronte alla sovrapproduzione in alcune regioni, è diminuito dello 0,4%. La superficie, invece, è aumentata del 3% in India, che è entrata nella top 10 dei vigneti più grandi del mondo.