La crisi di fiducia lascia il Servette esangue

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A Basilea il Servette ha subito la quarta sconfitta consecutiva in Super League.

Marc Schumacher/freshfocus

Al dolore del momento si aggiunge la frustrazione di speranze folli, forse troppo folli, che vengono deluse. Un mese fa, il Servette usciva da un pareggio esasperante a Lucerna, ma era alla pari dell’YB, pieno di promesse. Sono queste promesse troppo pesanti? Un mese dopo, dopo la quarta sconfitta consecutiva con quest’ultima trappola a Basilea (2-1), il Garnet con le gambe pesanti e la testa vuota ricadde bruscamente a terra. Adesso è 3° in classifica, il Lugano è al 2° posto e la crisi di fiducia è più che preoccupante.

Al Parc Saint-Jacques precipita alla fine del primo tempo. I primi allarmi però erano già preceduti. Non è successo niente. Tre contropiedi consecutivi, mentre i Grenat erano in campo al Basilea, hanno evidenziato il deficit di arretramento difensivo, la generosità delle fasce, la pericolosità per dirla senza mezzi termini.

Dopo l’ammonizione, la sanzione

Il peggio era addirittura scampato al Servette al 18′, salvato dal VAR che ribatteva su un fallo di Barry (su Antunes) in avvio di azione, che aveva permesso ai basilesi di aprire le marcature: gol annullato, quindi. Ma nessuna lezione appresa dai ginevrini. Al 43′, nuovo break, nuova generosità, Barry che trova Kade e il VAR questa volta tace: Rouiller probabilmente taglia il fuorigioco chiesto dai Garnet.

Tre minuti dopo, stessa sequenza, stessa punizione: un Servette nel campo avversario, una palla manovrata male, un’apertura del Basilea in profondità e basta. Rouiller, troppo basso, vede Kade scivolare via e passare a Barry, che sta giocando a Mall (tra le sue gambe).

Certezze scomparse

Tutto ciò che rendeva forte il Servette solo un mese fa è svanito: febbrilità difensiva, mancanza di idee offensive, sprechi di gioco e scarsa efficienza sono ormai la cosa comune. La terribile crisi è un attacco di stanchezza, fisica e mentale.

Ci vuole un corner di Stevanovic per il colpo di testa di Rouiller che serve al Servette per trovare il fallo e ridurre il punteggio. L’idea di speranza stava germinando. Un po. Mancava più di mezz’ora. Ma senza le certezze prima dei tempi difficili, tutto restava confuso. Senza sicurezza, senza fiducia, senza questa forma di disattenzione che rendeva tutto leggero e naturale, nulla è possibile.

Il Servette esce battuto dal Basilea, con Crivelli infortunato dall’inizio, senza aver creato occasioni serie, avendo dominato, ma senza intensità. Qualcosa si è rotto, lo vediamo da un mese, ma René Weiler non ha ancora capito come riparare la meccanica che, per tanto tempo, ha funzionato senza intoppi. Dovrà però trovare la chiave del problema. Questa stagione granata non merita questo crepuscolo.

Basilea – Servette 2-1 (2-0)

Parco Saint-Jacques. 25.655 spettatori.

Obiettivi: 43° Kade 1-0; 45°+1 Barry 2-0; 58° Rouiller 2-1.

Basilea: Hitz; Vouilloz, Adjetey, Van Breemen; Rüegg, Avdullahu, Xhaka (66° Sigua), Schmid; Frei (75° Kacuri); Kade (84esimo Beney), Barry.

Servetta: Centro commerciale; Tsunemoto, Rouiller, Severin, Mazikou; Stevanovic, Cognat, Ondoua (64° Barone) Kutesa (74° Bolla); Antunes (74esimo Guillemenot); Crivelli (8° Nishimura).

Avvertenze: 34° Barry (gioco pericoloso).

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