Attenzione alla nostalgia. Se sei come me, un bambino degli anni ’90, adorerai questa serie di documenti che decifra l’epopea mediatica di Britney Spears perché ti riporterà immediatamente nella tua cameretta da adolescente piena di poster e ninnoli di Diddl. Ma anche se non sei di questa generazione, la sua storia merita di essere raccontata perché la sua discesa agli inferi in realtà dice molto su di noi, sul nostro consumo di informazioni e sulle ultime grandi trasformazioni digitali.
La regista Jeanne Burel tenta di chiarire il mistero che circonda la Britney di oggi, quella che vediamo ballare freneticamente e in modo succinto in video Instagram sempre più bizzarri. Ma per comprendere questa traboccante euforia oltre le norme degli attuali social network, bisogna capire chi è Britney e com’è stata la sua vita.
La docu-serie ripercorre poi un viaggio straordinario: il duro lavoro per diventare la principessa del pop che inizia durante l’infanzia, mentre Britney viene spinta da genitori interessati in una carriera in cui l’intimità non ha mai avuto molto spazio. Assolutamente tutto nella vita di Britney Spears è stato commentato e giudicato. Sei vergine, Britney? Le tue tette sono vere, Britney? Hai davvero tradito Justin, Britney? Pensi davvero di essere una buona madre, Britney? Una vita intera trascorsa sotto i riflettori, sempre più soffocanti e assillanti con l’evoluzione tecnologica e l’avvento di Internet e poi degli smartphone che abbattono ogni barriera tra noi e le stelle e, soprattutto, alimentano la nostra malsana sete di vedere tutto e di commento.
Oggi Britney si riprende il potere, balla, si espone, come meglio crede. E quando ho raggiunto i quaranta, è stata la prima volta che ciò accadeva.
Britney senza filtro possono essere visti su Arte.tv o sul loro canale YouTube.
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