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GNX – Kendrick Lamar | la recensione di Goûte Mes Disques

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Scrivere di musica è prima di tutto soggettività, altrimenti potresti anche diventare un collaboratore di Wikipedia. Detto questo, abbiamo la sensazione di essere del tutto obiettivi quando lo affermiamo Kendrick Lamar è, fino a prova contraria, il più grande rapper del 21° secolo.

Nonostante la sua piccola altezza di 65 metri, l'artista di Compton può permettersi di guardare la concorrenza dalla finestra – e Bruno Marte dritto negli occhi. Cosa che in realtà non fece mai fino al disastroso 22 marzo 2024, data di uscita di “Like That”, canzone sulla quale K.Dot fu invitato a regolare i conti per un Drake che chiaramente non avevano imparato le lezioni del passato. Ciò che seguì fu un’ondata di violenza verbale degna degli anni ’90, finché Kendrick Lamar non segnò la fine della pausa con un’incendiaria “Not Like Us” prodotta da Senape. Se la vitalità della sequenza non deve farci dimenticare la natura talvolta molto limitata di certi colpi, possiamo anche rallegrarci che sia all'origine di un album in tutto e per tutto eccezionale in un momento in cui Piovigginoso è più impegnato a riciclare i fondi del cassetto o a giocare da solo sul grande schermo del suo campo da basket.

Se TikTok ha già colto il “Mustaaaaaaaaard” urlato a “tv spenta” che eleva Dijon McFarlane allo stesso livello di obliterazione sonora del Dott. Dre Di 2001ce GNX dal nulla evita la trappola del concetto avvicinandosi troppo pericolosamente ad a Non come noi: l'album indegno del consueto rigore del suo progenitore. E anche se questo disco sembra un grande successo di decompressione, Kendrick Lamar è troppo intelligente per cadere in quella trappola. Naturalmente non dimentica che il manzo della scorsa estate è probabilmente il suo momento più importante dalla sequenza “DNA” / “HUMBLE” orchestrata da Mike WiLL ce l'ha fattae che solo lui è capace di inventare questo 'qualcos'altro' a cui tutti aspiriamo in un rap americano un po' amorfo. COSÌ GNX offre varietà nelle produzioni (il compito di sintesi del discreto Sottoonda è colossale), sorprese nel lista degli invitati (070 Agitare sarebbe stato al suo posto su “murales stracciati” ma ci porta un cantante mariachi sconosciuto), e abbastanza bei passaggi laterali per confermare che se questo nuovo album arriverà a surfare sulla forma olimpica di Mr. Lamar nel 2024, lo farà no Questo non è niente come un progetto opportunistico o mal pensato. E soprattutto, se GNX non arriva a rivoluzionare la musica del californiano, è attraversata da questa leggendaria ispirazione altrove che troviamo nel daron Nas da quando era amico di Hit Boy. In altre parole, il packaging è impeccabile quanto l'esecuzione ma soprattutto c'è una dimensione di piacere che è evidente.

Piacere, si è sparsa la voce: per il suo primo post-TDEKendrick Lamar incarna la rottura in a GNX febbrile, perfetto negativo degli album densi e labirintici che lo hanno preceduto. Più o meno DANNAZIONE. che avrebbe esaurito le sue lunghezze, questo sesto album è un vibrante tributo agli araldi della West Coast (“Reincarnated”, Tupac molto?) e lo stile di vita californiano (il basso di “dodger blue” è stato progettato per un giro lowrider, questo è certo). Disinibito e spesso toccante (in particolare i due titoli con SZA), ricorda quanto il manzo con Aubrey Graham o la sua vicinanza a suo cugino Bambino no liberò un artista che soprattutto visse il suo genio in opere complesse raffiguranti i suoi molteplici tormenti. Invertendo gli equilibri di potere, anteponendo la forma alla sostanza, GNX non delude. È proprio il contrario: Kendrick Lamar non è mai stato così vicino all'approvazione unanime. Come ha detto l'altro: che momento per essere vivi. Soprattutto perché questa potrebbe non essere ancora la fine della storia.



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