DayFR Italian

Le radio comunitarie sono allarmate per il “colpo di ghigliottina” che credono venga loro riservato dalla legge finanziaria 2025, che prevede di ridurre di 10 milioni di euro il fondo che le sostiene.

-

Le radio comunitarie sono allarmate per il “colpo di ghigliottina” che ritengono infligge loro la legge finanziaria (PLF) per il 2025, che prevede di ridurre di 10 milioni di euro il fondo che le sostiene. “Chiediamo al governo di rivedere la sua posizione e di ristabilire un sostegno degno dell’importanza delle radio associative per la nostra società”, hanno affermato il SNRL (Unione Nazionale delle Radio Libere), la CNRA (Confederazione Nazionale delle Radio Associative) e la L’associazione Les Locales in un comunicato stampa venerdì sera.

Le radio comunitarie protestano contro il calo dei crediti stanziati per il Fondo di sostegno all’espressione radiofonica (FSER), che passa da 35,7 milioni di euro nel 2024 a 25,3 milioni nel 2025 PLF. Non si tratta di un piano economico, ma di un vero duro colpo per l’economia ghigliottina”, le tre organizzazioni sono indignate.

Sottolineano che questa riduzione costituisce la maggior parte dei “12 milioni di euro di risparmio richiesti” nel programma Stampa e Media del PLF. Tuttavia, le radio associative locali “rappresentano solo il 4% del budget complessivo dedicato alla Missione Media, Libro e Imprese Culturali”, sostengono. Interrogato dall’AFP, il Ministero della Cultura ha dichiarato sabato di essere “molto sensibile (…) alle difficoltà sollevate da queste prospettive di bilancio”.

“L’ufficio del ministro (Rachida Dati) riceverà i principali sindacati delle radio comunitarie per discutere le conseguenze di questa riduzione”, ha continuato il ministero. Secondo le radio comunitarie, “le conseguenze di questo taglio netto (…) saranno definitive”, con un “impatto diretto sull’occupazione” e una minaccia alla loro “esistenza stessa”.

Sono interessate circa 750 stazioni radio comunitarie. Creata nel 1982, la FSER rappresenta in media il 40% delle sue risorse. Per poterne beneficiare, la pubblicità non deve superare il 20% del loro fatturato.

Nel complesso, la Cultura è stata relativamente risparmiata dallo sforzo di bilancio richiesto per il prossimo anno nel PLF presentato giovedì. Beneficia di un budget di 4,45 miliardi di euro per il 2025, un rinnovo rigoroso dell’importo stanziato dalla legge finanziaria iniziale (LFI) l’anno scorso.

Related News :