Il regista altri non è che Ezra Edelman – Oscar al miglior documentario per la sua serie su OJ Simpson – OJ: Made in America. Dopo che l’icona del football americano fu processata per omicidio, Edelman assunse un’altra leggenda americana, un artista che rivoluzionò il pop ma che coltivò sempre il mistero: Prince.
Ezra Edelman lavora giorno e notte al progetto nel suo studio di Brooklyn ormai da 5 anni.
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Quasi un centinaio di interviste e decine di milioni di dollari investiti da Netflix per avere accesso ad archivi inediti. Il film dura 9 ore. Edelman confessa di esserne uscito distrutto.
È il 1984 e vediamo come mai prima d’ora Prince in piena creazione, il suo genio musicale e l’assoluta padronanza della sua arte mentre dà gli ultimi ritocchi a “Purple Rain”, l’album che lo renderà una superstar.
Ma come mostrare la verità di un uomo che si è sempre nascosto, anche nelle esuberanze più folli? Prince che arrivò al punto di scambiare il suo nome con un semplice simbolo.
Edelman racconta di un’infanzia infelice, di rapporti distruttivi con le donne. Anche la sua dipendenza dal Fentanyl, fino alla morte a causa dello stesso a 57 anni.
Gli eredi e i beneficiari hanno posto il veto. Divieto formale di trasmettere il documentario.
Scopri l’articolo del New York Times ecco.
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