Quanto valgono gli album di Amir, Yseult e London Grammar? Le nostre recensioni!

Quanto valgono gli album di Amir, Yseult e London Grammar? Le nostre recensioni!
Quanto valgono gli album di Amir, Yseult e London Grammar? Le nostre recensioni!
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Crediti fotografici: editing Purecharts / DR

Amir “C Amir”

Nel suo cuore. Ci sarà un prima e un dopo. Negli ultimi anni, il cantante ha vissuto il meglio e il peggio, tra la nascita del suo secondo figlio Or, il successo della sua prima opera teatrale ma anche la morte di sua madre e gli attentati in Israele del 7 ottobre. Segnato nella sua carne, l’artista quarantenne ha fatto il necessario passo indietro, prima di trovare i suoi più stretti collaboratori per trasformare il suo dolore in canzoni. Nel corso di 12 brani, Amir, più pacifico che mai, torna alle origini con “C amir”, l’anagramma del nome di sua madre Carmi, affina le sue melodie, libera la sua voce, fonde le sue radici e ispirazioni e infonde un bella vulnerabilità a tutto questo. Con toccante autenticità e interpretazione puntuale, il cantante evoca la perdita di sua madre in “Au matin du monde” o “Parle-moi”, il suo incidente e il desiderio di farla finita nell’intensa e straziante “Acting badly”, prima cantando in arabo per la nonna sulla superba “Dans ta tête”, o facendo dichiarazioni appassionate alla moglie Lital su “Complémentaires”, “Une autre” e “1er slow”. Lungi dall’essere pesante, “C amir” punta al cuore con naturalezza, e l’ombra si affianca ad un amore leggero e profondo, grazie in particolare a titoli come “Sommet”, “Peace”, “Ma belle” o anche “Supernova”. , evocando l’attacco di Hamas a un festival musicale. JG

Per ascoltare: “Act badly”, “Complementaires”, “In your head” e “Parle-moi”, impeccabili
Da saltare: “Encore” e “Sommet”, troppo frontali e senza finezza

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Isotta | “MENTALE”

Il rock non è morto. Tra la sua performance mozzafiato alle Olimpiadi, il successo internazionale della sua hit “Alibi” con Pabllo Vittar e Sevdaliza e il titolo di artista francese più ascoltata al mondo che ha rubato ad Aya Nakamura, Yseult non poteva immaginare una vetrina più bella per il tuo nuovo progetto Non descritto come un album ma “ un orgasmo artistico », “MENTAL” è lo specchio perfetto della sua interprete: ambiziosa, densa, complessa, faticosa ed emozionante, traduce tutto l’eccesso e la bellezza dell’opera di questa artista di raro talento, che traccia il suo percorso dettando i propri codici. Nessuna ballata vocale sulla scia di “Corps” qui, ma pezzi di rock’n’roll grezzo che si spogliano, inclinandosi persino verso il grunge e il post-punk! Con “Suicide”, “Btich You Could Never” o “Stupid(e)” e il suo “ vaffanculo! » Vendicatori, Isotta mette la sua inquietudine al servizio di una rabbia esplosiva. Il pregiudizio radicale non piacerà certamente a tutti, così come l’oscurità che Yseult infonde nei suoi testi. Ci sono però, dietro questa conclamata “Rabbia”, brillanti scoperte ritmiche, altri colori musicali e magnifici momenti di poesia. Allacciate le cinture, iniziano le montagne russe! YR

Per ascoltare: lo slap “Suicide”, “MTV” e i suoi finti brani dei Cranberries, “Trance”, il super groovy “Tuning”
Uno zapper: “Gasolina”, un brano reggaeton con un’altra atmosfera

Grammatica londinese | “L’amore più grande”

Uff amore. « Questa è casa mia, le mie regole “. Attraverso la voce ancora angelica di Hannah Reid, London Grammar rivendica la sua storia. È questo il mantra al centro di “The Greatest Love”, quarto album del gruppo inglese, svelato 11 anni fa con “Wasting My Young Years”. Da allora molte cose sono cambiate, e questo si avverte ascoltando quest’opera che, se non è la più indimenticabile della discografia del trio, rimane non per questo meno emozionante e soprattutto eclettica. Dopo il dimenticabile singolo “House” e il suo datato spirito giungla, l’album “The Greatest Love” riserva successivamente i suoi momenti migliori. Se “You & I” e “Ordinary Life” ricordano i grandi momenti del passato e sono innegabilmente i pezzi più forti dell’album, contrastano con la più morbida “Fakest Bitch” e l’omonima “The Greatest Love”, mentre che il gruppo offre una nuova incursione nei territori dell’elettronica con “Into Gold”. E tre anni dopo la sontuosa “Californian Soil”, London Grammar continua a cantare il declino del sogno americano su “LA”, la cui intensa melodia nasconde al suo interno un testo agrodolce. Come quello di “Kind of Man”, che evoca misoginia e “ la corruzione di Hollywood “. Ideale per l’autunno e le lunghe notti, “The Greatest Love” è un album che si rivela nel tempo e che, senza raggiungere le vette di “If You Wait” o “Californian Soil”, è una nuova pietra aggiunta alla carriera di uno dei i gruppi più entusiasmanti e talentuosi della loro generazione. E solo per questo merita il più grande amore. TBC

Per ascoltare: “Kind of Man” e “You And I”, i successi assoluti dell’album, superbi “LA” e “Ordinary Life”
Uno zapper: “House”, totalmente fuori passo rispetto al resto

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