PTra gli architetti che hanno lasciato il segno a Rochefort, Léon Lavoine (1862-1942) è uno dei più conosciuti. Innanzitutto perché fu attivo come architetto della città all’inizio del XX secolo.e secolo fino agli anni ’30, poi perché, secondo la nuova moda, firmava i suoi edifici e ancora oggi possiamo vedere il suo nome inciso nella pietra. Infine, perché il nome di Lavoine si perpetua a Rochefort con suo figlio René, anch’egli architetto prolifico nel periodo tra le due guerre.
Léon Lavoine è nato nel 1862 a Pas-de-Calais. Membro della Società degli Architetti di Bordeaux e del Sud-Ovest, si stabilisce inizialmente a La Rochelle, al 7 di rue du Palais. Molto rapidamente, fu nominato architetto degli ospizi civili di Rochefort nel 1902; poi architetto cittadino nel 1905.
Le Poste a torto
Se il più delle volte gli viene attribuito il maestoso Ufficio Postale, costruito dal 1909 al 1912, in realtà fu il suo predecessore Fernand Michaud a firmarne il progetto preliminare. L’avena modificherà il tetto, ma rispetterà il documento. Lui però avrà gli onori dell’inaugurazione ed è il suo nome ad essere scolpito nella pietra.
D’altra parte, è a lui che si deve il grazioso Bains-Douches (1912) dall’architettura fine ed elaborata. Sotto il frontone neoclassico, la massima “La pulizia dà salute”, scritta in lettere colorate e smaltate e circondata da motivi vegetali, porta una nota di Art Nouveau a Rochefort.
Se l’asilo nido Champlain (1904) chiuse nel settembre 2024, la maternità e l’ospizio civile progettati anch’essi da Lavoine presso l’ex ospedale Saint-Charles furono completamente rasi al suolo negli anni ’70.
Contrasto sorprendente
L’opera più emblematica resta la monumentale scuola di Zola, che Léon Lavoine completò nel 1931 alla fine della sua carriera. L’edificio, suddiviso in tre cortili distinti, è piuttosto austero e classico. A differenza della sua facciata Art Déco con decorazioni in metallo e perfetta simmetria. La collaborazione con il figlio minore René non è sicuramente estranea all’adozione di questo stile in voga all’epoca.
Oltre agli appalti pubblici, Lavoine ha anche il suo studio privato. A lui si deve l’edificio eretto nel 1906 in Place Colbert (l’attuale negozio Pénélope) o quello al 115 di rue de la République (l’attuale O’bistro du sud) che, come l’altro, ha sempre ospitato un negozio al piano terra .piano terra e abitazioni ai piani superiori.
Léon Lavoine è anche l’architetto che ha accompagnato la nascita dei grandi magazzini
Léon Lavoine è anche l’architetto che ha accompagnato la nascita dei grandi magazzini a Rochefort. Firmò così le Nouvelles Galeries (attualmente Monoprix), la cui facciata posteriore (1907), 26, rue Cochon-Duvivier, ha conservato buona parte del suo aspetto originale, in particolare con la sua magnifica marchesa in ferro e vetro. Idem al 12 di rue Lesson (attuale Museo dei Commerci del Passato) che era un magazzino con struttura metallica (intorno al 1910) il cui interno è stato poco modificato. La sua opera più moderna rimarrà l’ex negozio Siggrand (oggi boutique Armand-Thiery) al 27 di avenue De Gaulle (intorno al 1920). Sebbene abbia perso lo scalone d’onore e l’elegante tettoia, il locale con la sua struttura metallica, la terrazza sul tetto e le enormi finestre è un bell’esempio della diffusione provinciale del concetto di grande magazzino.
Léon Lavoine e il suo stile classico ma anche eclettico, è l’architetto che ha portato Rochefort nella modernità attraverso l’Art Nouveau, poi l’Art Déco e il metallo.
E altrove
Tra il 1897 e il 1907, Léon Lavoine lavorò a Châtelaillon-Plage. Oltre alle ville (Do-mi-sol o Josette per esempio), costruì la scuola municipale (1898-1900) e La Poste in questa località balneare in forte espansione. Ha firmato anche ville a Saintes, Saint-Jean-d’Angély, Tonnay-Charente (Les Sauges) o anche a Pyla in Gironda o Charente.
A lui dobbiamo anche il municipio di Saint-Georges-du-Bois (1902); L’ufficio postale di Tonnay-Charente; i progetti per i monumenti ai caduti di Breuil-Magné (1922) e Saint-Pierre-d’Oléron (1923), nonché un intervento su quello di Tonnay-Boutonne; i Bains-Douches di Marennes; i municipi di Vouhé e Forges; il mercato coperto di Fouras (1932-1933); lo sviluppo del giardino pubblico di Saint-Pierre-d’Oléron; lo sviluppo della lottizzazione Pins e del viale principale a Marennes Plage; lavorano nelle scuole di La Brée-les-Bains e nei comuni di Saint-Georges-d’Oléron, Muron, Saint-Laurent-de-la-Prée, Échillais e La Cotinière.
Grazie a Frédéric Chasseboeuf, guida turistica del Servizio Patrimonio della Città; negli archivi di Rochefort Océan e nel dizionario biografico dei Charentais (Éditions Le Croît vive).