Con l’avvicinarsi della stagione 2025, la MotoGP si prepara a congelare i motori delle sue moto, limitando così i costruttori nello sviluppo dei loro prototipi. Le truppe dominanti di Gigi Dall’Igna sembrano a priori le prime vittime di questo provvedimento di arresto. Questo congelamento infatti implica che solo gli aggiustamenti per ragioni di sicurezza o per i costruttori che beneficiano di agevolazioni di livello D – come Honda e Yamaha – saranno autorizzati ad apportare modifiche. Questa decisione strategica mira a consentire ai team di concentrarsi sulla preparazione delle nuove regole che entreranno in vigore nel 2027, evitando il vincolo di dover gestire due progetti paralleli. Ciò che conferma Gigi Dall’Igna…
I denti di Dall’Ignadirettore generale di
Ducati Corseha espresso il suo sostegno a questa misura, evidenziando le implicazioni economiche e pratiche di questa decisione. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, diffusa da Motorcyclesports Dall’Igna ha spiegato: “ la questione dei costi è importante per tutti. Dal punto di vista economico, abbiamo due anni complicati davanti a noi, dato ciò che sta accadendo a livello globale.. » Sviluppare contemporaneamente un nuovo motore per il 2027 e continuare a ottimizzare quello attuale rappresenterebbe una sfida considerevole, ha aggiunto, soprattutto per i produttori europei come
Ducati.
Il congelamento del motore consentirà quindi ai team di reindirizzare i propri sforzi e risorse verso lo sviluppo di nuovi motori e nuove moto che dovranno rispettare i requisiti del regolamento 2027. Queste nuove regole trasformeranno le moto imponendo restrizioni sui dispositivi di correzione dell’assetto limitando l’aerodinamica. Per i produttori ciò significa una revisione completa delle loro macchine, sia in termini di motore che di telaio.
Gigi Dall’Igna: « sarebbe molto complicato, soprattutto per i produttori europei »
Questa strategia è tanto più significativa in quanto l’attuale contesto economico richiede una maggiore prudenza finanziaria. Soprattutto i produttori europei, già sotto pressione sul bilancio, vedranno questo congelamento come un’opportunità per ottimizzare le proprie risorse preparandosi al tempo stesso all’introduzione di tecnologie completamente nuove.
« Sviluppare un motore completamente nuovo per il 2027, anzi, un’intera moto, perché non ci saranno più dispositivi di correzione dell’assetto, l’aerodinamica sarà limitata, ecc. – e sviluppare contemporaneamente quello attuale, penso che sarebbe molto complicato, soprattutto per i produttori europei “, ha dichiarato
Dall’Igna.
Insomma, il congelamento dei motori della MotoGP entro il 2025 non si riduce a una semplice questione tecnica; è un approccio proattivo mirato a bilanciare innovazione e sostenibilità economica in uno sport in cui i costi continuano ad aumentare. Consentendo ai produttori di concentrarsi completamente sulle sfide future, la mossa aiuta a garantire che la MotoGP continui a essere un laboratorio di innovazione, ma con un occhio cauto al contenimento dei costi e alla sostenibilità.