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La partenza di Mustafa Hegazy, l’autore dell’approccio umano in tempi di oppressione e spreco

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Fatiha Azdu – giornalista qualificata

Lo psicologo libanese Mustafa Al-Hijazi, autore del famoso libro “L’arretratezza sociale: un’introduzione alla psicologia dell’uomo oppresso”, è morto all’età di 88 anni.

Il defunto era noto per la sua vittoria per la causa palestinese e per la sua posizione nella resistenza a Gaza, dove in un’intervista ad Al Jazeera disse: “L’alluvione di Al-Aqsa ha cambiato le equazioni, ha cambiato le regole del gioco e ha dimostrato la Il diritto dei palestinesi ad esistere grazie agli straordinari risultati della resistenza”.

Hegazy ha registrato che “questa operazione ha stupito sia i vicini che i lontani per la sua forza di pianificazione, la sua eccellenza nella rivoluzione e le sue innovazioni nell’attuazione per ripristinare il diritto alla vita e all’esistenza, poiché l’oppressione e lo spreco rimangono transitori, non importa quanto tempo ci vuole, ” sottolineando che “il progresso della resistenza a Gaza è la lezione più eloquente in questo senso”.

Alla luce della psicologia dell’arabo oppresso e tradito, il defunto pensatore libanese affermava che “i popoli possono essere colonizzati o sottomessi da forze esterne o da un dominio tirannico interno, ma non vengono sconfitti, poiché è sufficiente che abbiano una leadership capace di di condurre la battaglia per la loro liberazione affinché si sollevino e si sorprendano”. Ognuno è nella sua rivoluzione per riconquistare la sua dignità e il suo diritto all’esistenza e all’esistenza”.

Il relatore ha considerato che “le manifestazioni apparenti di oppressione e di spreco non raggiungono mai l’autosufficienza. Le energie vitali delle persone e il loro diritto ad esistere rimangono latenti e ribollono dentro finché non hanno una leadership che crede nei loro diritti e sa come guidare le masse nei loro diritti. rivoluzione.”

Il defunto psicologo ha anche criticato l’apparente lettura dell’autocompiacimento delle persone e l’ha considerata “sbagliata e fuorviante. I sociologi arabi e altri non hanno studiato il popolo palestinese dall’interno per scoprire i suoi poteri viventi latenti”, sottolineando che essi “toccano la superficie. realtà e loro e gli intellettuali si impegnano a studiare il pensiero occidentale, i suoi problemi e le sue tesi, come se fosse un pensiero scientifico universale, questo pensiero è stato sviluppato per comprendere la realtà dell’uomo occidentale”, indicando allo stesso tempo la necessità di strumenti e approcci specifici per il nostro uomo arabo e palestinese.

Vale la pena notare che il defunto è nato nella città di Sidone nel 1936 e si è laureato in psicologia fino al conseguimento della laurea in psicologia presso l’Università egiziana Ain Shams nel 1960. Quattro anni dopo tale data si è recato in Gran Bretagna. per conoscere le istituzioni per l’infanzia e la gioventù e le varie sperimentazioni scientifiche, prima di conseguire il diploma in criminologia clinica presso l’Università francese di Lione nel 1965, poi il dottorato in psicologia presso la stessa università nel 1967.

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