Entrambi hanno i capelli biondi, indossano il numero ‘8’ del Real Madrid e giocano a centrocampo, ma uno sguardo ai loro stili di gioco rivela che Fede Valverde e Toni Kroos non hanno quasi nulla in comune in campo. Questi due stili distinti convivono da anni nel centrocampo bianconero, ma l’assenza del tedesco ha costretto l’uruguaiano ad assumersi le sue responsabilità.
Kroos ha trasmesso il suo numero e la sua influenza nello spogliatoio, ma le loro diverse qualità hanno reso difficile supporre che anche Valverde potesse ereditare il suo ruolo in squadra. Tuttavia, la mancanza di profili creativi all’interno della squadra ha lasciato Valverde come l’uomo incaricato di far funzionare il motore del Real Madrid, entrando di fatto nei panni del centrocampista tedesco ormai in pensione.
Questo cambiamento è particolarmente evidente nelle sue statistiche, che sono migliorate sotto quasi ogni aspetto. La sua media è di 63,3 passaggi a partita, quattro in più rispetto alla scorsa stagione e dodici rispetto a due stagioni fa. Sta anche effettuando passaggi più progressivi, passando da 7,15 a 7,61 a partita. Anche la sua precisione è aumentata; completando il 91,3% dei passaggi tentati, superando l’89,8% della stagione 23/24. È diventato una certezza a centrocampo.
I compagni lo cercano sempre più spesso, come dimostra l’aumento del numero di tocchi che effettua, ormai quasi 80 a partita. Tuttavia, questi numeri non alterano il suo stile, dato che il Charrúa rimane quel centrocampista dinamico che irrompe in avanti con la palla ogni volta che può.
Uno dei tratti più caratteristici di Kroos erano i suoi passaggi lunghi che potevano cambiare l’orientamento del gioco in pochi secondi. Anche in questo ambito Valverde è notevolmente migliorata. Non solo sta effettuando più passaggi di 30 metri o più, ma anche il suo tasso di successo è salito alle stelle. Dal 68,1% della scorsa stagione è salito all’impressionante 81,7%, superando il 76% del maestro. L’orchestra di Madrid chiede un direttore e per ora è Valverde a raccogliere la bacchetta.
Guardando i numeri e le statistiche, nessuno può negare che Valverde abbia acquisito importanza nel gioco della squadra e sia migliorato come centrocampista organizzatore. Eppure è ancora ben lontano dall’eredità del tedesco. Infatti, dopo ogni prestazione negativa del Real Madrid, la figura di Kroos si profila nuovamente come una possibile soluzione, poiché la sua capacità di costruire gioco da dietro è qualcosa che né Fede né nessun altro giocatore al mondo può eguagliare.
Anche se l’uruguaiano completa più passaggi e tocca la palla più spesso, resta distante dalle cifre impressionanti del suo ex compagno di squadra. Valverde tocca la palla 79,8 volte a partita, ma è ancora molto lontano dai 112,5 di Kroos. Allo stesso modo, i suoi 63,3 passaggi a partita non sono paragonabili ai 97 di Kroos.
Questa differenza diventa ancora più pronunciata nel terzo finale. L’ex ‘8’ bianco, per quasi un decennio, ha rappresentato una vera minaccia per gli avversari. Nell’ultimo terzo ha segnato una media di quasi 14 passaggi a partita (contro i 7,84 di Valverde). Questo dato, combinato con i passaggi chiave, i tiri finalizzati e gli assist, spiega perché gli attaccanti del Real Madrid hanno avuto meno occasioni.
Valverde sta vivendo un inizio di stagione fantastico, forse il migliore della sua carriera, ma è irrealistico aspettarsi che replichi l’impatto di Kroos. Fede può tingersi i capelli, indossare lo stesso numero o addirittura allacciarsi gli stivali, ma i loro stili rimangono completamente diversi. Tuttavia, il Charrúa si sta trasformando in ciò che un tempo sognava di diventare e, in assenza del suo idolo, continua a crescere fino a diventare il leader del centrocampo del Real Madrid.
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