Annunciata la presenza del cantante algerino Cheb Bilal al Forum Nazionale della Mela a Midelt il 19 ottobre, solleva una vivace polemica in Marocco. Questa polemica, che sta infiammando i social network, affonda le sue radici in passate dichiarazioni del cantante algerino, percepite come offensive da molti marocchini.
L’origine di questa tensione risale al maggio 2016, durante un’intervista rilasciata al canale algerino Echourouk. Cheb Bilal ha fatto delle osservazioni che hanno profondamente offeso la sensibilità marocchina. Ha dichiarato in particolare di non volere la nazionalità marocchina, arrivando a dire che “non ne aveva bisogno, anche se gli era stata data gratuitamente”. Queste parole furono interpretate come una mancanza di riconoscimento nei confronti di un Paese che ha largamente contribuito al suo successo artistico.
La reazione degli internauti marocchini non si è fatta attendere. Sulle piattaforme digitali molte voci si levano contro l’arrivo del cantante, ricordando i suoi commenti controversi e ritenendoli irrispettosi nei confronti della loro nazione. Per molti, queste dichiarazioni sono viste come un attacco alla dignità nazionale e una messa in discussione del ruolo cruciale svolto dal Marocco nello sviluppo della sua carriera.
Di fronte alla portata della controversia, Cheb Bilal ha cercato di allentare la tensione pubblicando un video esplicativo. In esso ha affermato che “la nazionalità marocchina è nel suo cuore”, cercando così di chiarire la sua posizione e rinnovare il dialogo con il suo pubblico marocchino. Tuttavia questo tentativo di riconciliazione non è bastato a calmare gli animi.
Oggi, l’annuncio della sua partecipazione al Forum Nazionale Apple ravviva queste vecchie ferite. Tornano le critiche, che mettono in luce il persistere del risentimento in parte della popolazione marocchina. Questa situazione solleva interrogativi sulla complessa relazione tra gli artisti e il loro pubblico, nonché sull’impatto duraturo che le dichiarazioni controverse possono avere nell’era dei social media.
